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Anche il prefetto smentisce Sala: "A Milano sono in aumento i reati all'aperto"

Chiara Ferragni fa un passo indietro dopo lo sfogo sulla sicurezza di Milano ma il prefetto sottolinea una "recrudescenza significativa" di alcuni reati

Anche il prefetto smentisce Sala: "A Milano sono in aumento i reati all'aperto"

Milano città insicura? No. O, almeno, così dice il sindaco Beppe Sala. Lo sfogo di Chiara Ferragni, alla quale è bastata una non risposta del primo cittadino per fare marcia indietro e mandare nuovamente i cuoricini al kompagno Sala, è caduto nel vuoto, ancora una volta insabbiato e mascherato. L'influencer si è detta "orgogliosa che Beppe Sala confermi di essere ancora di più al lavoro sul tema della sicurezza" e ha sminuito il suo attacco, quasi scusandosi col sindaco, spiegando che fosse quello di "una cittadina privilegiata che vuole dare voce a un sentiment ormai diffuso a Milano e figlio di diverse esperienze personali".

E si è detta anche dispiaciuta "se le mie parole hanno causato strumentalizzazioni politiche e divisionismi che non mi appartengono". Magari ha temuto di perdere consensi in quella Milano radical chic che sostiene il sindaco? Eppure, i cittadini che vivono quotidianamente la città, ma per davvero e non da un attico di City Life o da un palazzetto in Brera, quell'insicurezza la percepiscono eccome.

Piccoli furti e mancate denunce

Le risse sono all'ordine del giorno, così come i furti, i borseggi, le violenze e le rapine sono a cadenza quotidiana. E il numero delle denunce sporte non rispecchia la realtà, perché i cittadini hanno rinunciato a rivolgersi alle autorità. Molti considerano come perso il tempo speso a segnalare alle istituzioni di essere stati vittima di un reato. Lunghe code nelle questure, scarse possibilità di individuare i responsabili e non certezza della pena (se i responsabili vengono individuati) fungono da deterrente per le vittime e da incentivo per i malviventi, che si sentono liberi di delinquere. Esemplare l'esperienza di Elena, che qualche settimana fa ci ha raccontato di essere stata derubata del suo telefono in centro a Milano ma di non essere nemmeno riuscita a sporgere denuncia nell'immediato per la quantità di persone che si trovavano in attesa in diversi posti di polizia della città. "Ci sono almeno quattro ore di attesa. Se vuole fare una denuncia provi a tornare stasera alle 21", le è stato detto alla stazione dei carabinieri di Moscova. "Questa è Milano oggi", aveva commentato la donna ai nostri microfoni.

Classifiche di sicurezza non accurate

Soprattutto quando si tratta di piccoli furti e molestie, i reati non vengono spesso segnalati e non rientrano nelle statistiche, al pari delle risse tra stranieri e non, che si svolgono quasi ogni notte nella periferia milanese, spesso con coltelli e spranghe. "Episodi di questo genere non sono classificati nelle classifiche sulla sicurezza che Sala sbandiera in continuazione, ma sono queste situazioni di degrado e di mancato controllo degli immobili occupati e dello spaccio che poi danno vita a continue aggressioni, liti e condizioni di insicurezza e pericolo per le persone per bene", ha spiegato a ilGiornale.it Fabrizio De Pasquale, presidente associazione Futuro Milano. E non è un dato incerto quello che vede Milano costantemente in coda alle classifiche di sicurezza delle città italiane.

Il punto di Selvaggia Lucarelli

Nemmeno un'altra persona influente come Selvaggia Lucarelli ha negato che a Milano ci sia un problema di sicurezza ma ha girato la questione, imputando le cause alla "diseguaglianza sociale". La giornalista ha sottolineato che "Milano non è né quella (non) raccontata da Sala né quella 'raccontata' da Chiara Ferragni, semplicemente perché nessuno dei due vive Milano da cittadino senza una realtà ovviamente alterata".

La replica del prefetto alla Ferragni

Per il prefetto Renato Saccone, il problema è "un’aspettativa di sicurezza". Infatti, dopo lo sfogo di Chiara Ferragni (che ha fatto seguito a quelli di migliaia di cittadini, rimasti inascoltati) il prefetto ha spiegato al Corriere della sera: "I numeri ci dicono che siamo ai minimi rilevati nell’ultimo ventennio per rapine nei negozi e furti negli appartamenti. Tuttavia altri reati aumentano. C’è una recrudescenza significativa di quelli negli spazi pubblici. La lettura dei dati ce lo segnala e stiamo già calibrando i nostri interventi in questa direzione". I reati negli spazi aperti sono, appunto, i borseggi, le violenze, le risse, le molestie e le minacce, che il prefetto imputa anche "all’aumento di persone che presentano segnali di alterazione psicofisica" e "a una forte diffusione tra i ragazzi dell’alcol".

Quindi, lo stesso prefetto ha in parte smentito il sindaco, che in risposta all'influencer ha detto: "Non considero la situazione drammatica ma degna di attenzione". E poi ha derubricato le polemiche sull'insicurezza a "una sensibilità della città".

D'altronde, Sala ha anche detto che parla quotidianamente con i sindaci delle grandi città e "problematiche del genere sono all'ordine del giorno". Quindi, per il sindaco, se succede altrove è normale accada anche a Milano. Ne saranno felici i milanesi.

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