Tutto pronto in Lombardia per la campagna vaccinale anti Covid per gli over 60. Domani si dovrebbe già aprire il portale di Poste per la prenotazione. Coinvolti 1,8 milioni di lombardi sessantenni e settantenni, escludendo i circa 400mila cittadini che si sono infettati negli ultimi 4 mesi e che quindi non possono essere sottoposti alla seconda dose booster.
Ora la grande incognita riguarda l'adesione della popolazione, a fronte del fatto che la campagna tra gli over 80 non è andata benissimo: un'adesione del 24 per cento tra gli ultraottantenni e del 35,7 per cento tra gli ultranovantenni. Solo nelle Rsa, dove la campagna è stata portata avanti a tappeto, si è arrivati alla copertura del 95 per cento. Detto ciò, sembra che le adesioni tra la popolazione stiano lentamente aumentando, tanto che si è registrata una crescita dell'11 per cento della richiesta di appuntamento. E così Regione Lombardia sia sta attrezzando per varare un piano che possa essere modulato a seconda delle richieste: al momento infatti su 53mila slot disponibili ne sono stati prenotati 23mila. Al momento ci sono 30mila posti liberi. Certo con la circolare del Ministero della Salute che già in serata dovrebbe uscire, si darà il via libera alla vaccinazione per gli over 60 e lo scenario potrebbe cambiare. Ieri in serata, infatti, è arrivato l'ok della Commissione tecnico-scientifica (Cts) dell'Agenzia italiana del farmaco alla seconda dose booster di vaccino per gli over 60 e per i fragili anche se di età inferiore. Difficile prevedere quale potrà essere la reazione dei lombardi, a fronte dell'aumento dei contagi e dell'imminente partenza per le vacanze per molti di loro.
I tecnici sono al lavoro per predisporre un piano da 30mila vaccinazioni al giorno e uno a 60mila per la settimana successiva a seconda appunto delle prenotazioni: in città oltre a Palazzo delle Scintille, che non ha mai chiuso, all'occorrenza potrebbe riaprire l'ospedale militare di Baggio, la casa di comunità di via Rugabella, l'ambulatorio all'ex Paolo pini, Villa Marelli a Niguarda, l'ambulatorio al Don Orione e a Farini. Fuori MIlano la fiera di Lodi, il centro di Abbiategrasso e Basiano, Gallarate che non ha mai chiuso, gli ambulatori di Codogno, Trezzo, Binasco, Bresso, Cusano Milanino.
Altro grande obiettivo della Regione è cercare di mettere in campo medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, cooperative di medici di famiglia e farmacie cercando di non coinvolgere personale sanitario, che non deve essere distolto dal compito di recuperare le prestazioni rimaste indietro per dare un taglio alle liste d'attesa. Ora come ora, infatti, la priorità è permettere agli ospedali di ritornare a pieno regime a fronte anche dell'aumento dei casi di contagi e soprattutto della pressione sui pronto soccorso e sugli ospedali, come rilevato dallo stesso assessorato al Welfare una decina di giorni fa. «Dall'inizio dell'anno il numero di morti registrati per Covid è veramente importante. Questo credo vada sottolineato, non è accettabile continuare a far finta che non esista e dire alla gente che non c'è nessun problema- le parole dell'ex direttore di Malattie infettive dell'ospedale Sacco Massimo Galli-.
Continuo a pensare - ha proseguito l'infettivologo - che i tentativi per limitare la circolazione malattia debbano esser fatti. Non credo sia consolante che la gente si infetti perché le infezioni creano problemi». Ieri in Lombardia si sono registrati 3.666 nuovi positivi di cui un terzo nel Milanese, e 31 decessi.
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