Roma - La decisione della Cassazione sul caso Mills "sconfessa" la magistratura milanese e dimostra ancora una volta che c’è un "teorema" contro Berlusconi portato avanti da alcuni settori della magistratura. Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, commenta con i giornalisti la decisione della Cassazione sulla vicenda dell’avvocato londinese: "C’è un teorema contra Berlusconi portato avanti da alcuni settori della magistratura". Ma il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, non ci sta e torna alla carica: "Berlusconi deve dimettersi".
Gasparri: "Sconfessata la magistratura" A margine del convegno organizzato dall’unione delle province italiane, Gasparri osserva: "Bisognerà esaminare le motivazioni appena saranno note. Tuttavia c’è una cosa che si può già dire. A Milano si è proseguito un processo su presupposti falsi, tenendo presenti date che non erano corrette solo per proseguire un azione giudiziaria che, estendendosi a Berlusconi, serviva a aumentare l’aggressione giudiziaria" nei suoi confronti. Questo "il dato che emerge", sottolinea ancora Gasparri e aggiunge: "Berlusconi ha sempre contestato qualsiasi responsabilità di merito, e dal mio punto di vista, le sue tesi sono ampiamente convincenti. Il dato di fatto è che la Cassazione afferma che la data del reato contestata non era quella decisa a Milano per potere far scattare più tardi la prescrizione". Quindi, c’è una "sconfessione della magistratura milanese e la dimostrazione ulteriore che c’è un teorema contra Berlusconi portato avanti da alcuni settori della magistratura. La Cassazione ha sbugiardato questa manovra".
Ghedini: "Sospendere il processo a Berlusconi" Ora i giudici di Milano, che domani riprenderanno il processo a Berlusconi per la vicenda Mills, dovrebbero "decidere di sospendere le udienze in attesa del deposito della motivazione della sentenza della Cassazione. Per valutare se il reato è prescritto anche per Berlusconi". È l’auspicio di Niccolò Ghedini, avvocato del premier che sottolinea come la Corte non abbia accolto "il parere della Procura Generale. La Cassazione non ha detto che Mills è colpevole. Non c’è stato nessun accertamento di reato nei confronti di Mills". Ghedini non si dice comunque "soddisfatto" perché lo sarebbe con la formula "il fatto non sussiste". "L’eventuale reato - spiega Ghedini - potrebbe essere retrodatato addirittura al febbraio del 1998 come in realtà era stato contestato in un primo momento", e in questo caso "il reato sarebbe già prescritto per Berlusconi, anche scontando l’anno di sospensione del processo dovuto all’approvazione del Lodo Alfano".
L'Anm: "Rispettare la magistratura" "E' sconcertante che la decisione della Cassazione, che ha riconosciuto sussistente la corruzione susseguente e ha dichiarato prescritto il reato, venga strumentalizzata per affermare l’esistenza di un complotto ordito dai magistrati milanesi", ha commentato il presidente dell’Associazione nazionale magistrati Luca Palamara spiegando che, "in attesa di conoscere le motivazioni della decisione, chiediamo rispetto per l’attività di tutti gli organi giudiziari".
Di Pietro: "Berlusconi si dimetta" "Se c’è un corrotto, c’è un corruttore, ed è Berlusconi. Infatti, la Cassazione ha dichiarato il reato prescritto, grazie ad una legge, ex-Cirielli, che si è fatto fare ad hoc per non farsi condannare, ma ha confermato che il reato è stato commesso". Di Pietro torna a chiedere le dimissioni del premier: "Infatti Mills, colpevole, ha dovuto risarcire lo Stato con 250mila euro. Chi, ancora una volta, la fa franca è Silvio Berlusconi, nonostante sia stato accertato, e ieri confermato, che alla base del suo successo imprenditoriale e politico ci sono corruzione, bilanci falsati, evasione fiscale e alterazione delle leggi che regolano il sistema economico".
Casini: "Ha vinto la giustizia" "Ha vinto la giustizia. Questo significa che gli istituti di garanzia ci sono ed è inutile evocare complotti che non esistono". È questa l’opinione di Pier Ferdinando Casini espressa a Radio anch’io: "Berlusconi è una persona che ha avuto attenzioni eccessive da parte di magistrati militanti ma lui però ha evidenziato troppo questa cosa. C’è stata una delegittimazione generalizzata della magistratura e questo si è rivelato un grande aiuto alla corruzione". "Quando tutti - ha proseguito Casini - possono dichiararsi perseguitati politici, anche se hanno preso solo mazzette, si crea un cortocircuito. Perciò è necessario dividere la questione di Berlusconi dalla ordinaria, piccola o grande che sia, corruzione. Su quest’ultima la tolleranza deve essere zero".
Berlusconi non si presenterà in tribunale Berlusconi non sarà presente domani all’udienza del suo processo di primo grado per la corruzione dell’avvocato inglese David Mills. "No, non ci sarà", ha detto Piero Longo, senatore del Pdl e difensore del premier al processo Mills. La posizione di Berlusconi, presunto corruttore, è stata stralciata da quella di Mills, il corrotto, dopo che il Lodo Alfano aveva sospeso i processi al presidente del Consiglio nel luglio 2008.
Il processo a Berlusconi è ripreso dopo l’ottobre 2009, quando il Lodo Alfano è stato dichiarato incostituzionale dalla Consulta, ma è proseguito a rilento per effetto del legittimo impedimento del premier a partecipare alle udienze.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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