
Di Antonio Canepa (1908 - 1945) potreste non aver mai sentito parlare. Eppure è uno dei personaggi più misteriosi che ci abbia regalato la Sicilia del Novecento. O almeno così la pensava Leonardo Sciascia che però finì per non venire mai a capo della sua complessa ed elusiva vita, o almeno non abbastanza per trasformare la sua curiosità in un oggetto letterario conchiuso. Sul tema oggi ritorna un altro scrittore siciliano, Salvatore Falzone, in un agile ma denso volumetto, dove tutto è mistero e sovrapposizione: Un eroe da dimenticare. Attorno al mistero di Antonio Canepa (Rubbettino, pagg. 82, euro 11). Falzone porta il lettore all'interno di una sciarada quasi pirandelliana, ma tutta vera, in cui Canepa indossa un numero incredibile di maschere.
Eccone i punti salienti, anche se sono solo un pezzetto del gran teatro di Canepa. Anno 1933, la polizia fascista sventa un complotto contro la Repubblica di San Marino portato avanti da oppositori del regime. A capo c'è un fantomatico Mario Turri. Nel 1937 viene dato alle stampe un Sistema di dottrina del fascismo. È opera di un giovane studioso di nome Antonio Canepa. Ma nel libro sembrano esserci idee eterodosse e antifasciste e l'autore è uno dei «sanmarinisti finiti in manette». Nel 1940 un tale Jean Sorédan pubblica la biografia di questo Antonio Canepa, che ormai è diventato professore di «Storia e dottrina del fascismo» all'università di Catania. Le informazioni vengono dal segretario di Canepa, il dottor Guido Colozza, la traduzione in italiano del libro è del «camerata» Federico Vitanza Scotti. Nel giugno del '43 un sabotatore agisce in favore degli Alleati per favorire lo sbarco, nello stesso anno in Abruzzo spunta un partigiano, nome di battaglia Tolù, alla guida di una delle Brigate Matteotti. Nell'autunno del '44 rispunta Mario Turri: fonda una forza armata di indipendentisti siciliani. Pochi mesi dopo fu ucciso, forse, ripetiamo forse, in uno scontro a fuoco con i carabinieri.
Come forse avete, intuito Turri, Tolù, Sorédan, Colozza e Vitanza Scotti erano tutti la stessa persona: Antonio Canepa (nella foto). Un mistero tutto siciliano che Falzone sussurra al lettore, una vicenda indipanabile, e per questo bellissima e rimossa.
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