Per il momento è poco più di una voce di corridoio che, però, secondo Bloomberg ha basi solide. Apple e Google sarebbero in trattativa per portare l’Intelligenza artificiale Gemini sui prossimi iPhone. I due colossi sono già partner per quanto riguarda il motore di ricerca di Google che è quello impostato di default sui dispositivi con la Mela, l’ipotesi di un ulteriore sodalizio non è quindi del tutto avulsa dalla realtà.
Se confermata, sarebbe una notizia con doppia e antitetica valenza: stravolgerebbe gli equilibri tra le forze in gioco nel comparto delle AI e confermerebbe che Apple è in forte svantaggio rispetto alla concorrenza. Un sodalizio tra Apple e Google, per quanto siglato soltanto in nome di Gemini, rischia di monopolizzare il mercato. Ma andiamo con ordine.
Google, Apple, Gemini e gli iPhone
Gemini è un’intelligenza artificiale generativa su cui Google punta molto, tant’è che ha già varato un’evoluzione del modello originale, rendendolo più performante e potente. Al momento Gemini si prefigge di essere un concorrente diretto di ChatGPT, l’AI generativa di OpenAI sui cui si fonda Copilot di Microsoft che ha co-finanziato staccando assegni per 10 miliardi di dollari.
Il mercato potrebbe essere completamente stravolto: l’azienda che produce il sistema operativo mobile più usato al mondo (Android) stringe un accordo con Apple che detiene il 24,7% del mercato mondiale degli smartphone, affinché questa introduca Gemini nei sistemi operativi degli iPhone futuri.
Questo spaccherebbe in due il mercato lasciando Microsoft in una posizione di svantaggio nel comparto mobile, laddove le AI generative avrebbero per lo più il marchio del nuovo sodalizio tra Apple e Google.
L’evoluzione di iOS 18
In tempi recenti l’amministratore delegato di Apple Tim Cook ha detto che iOS 18, la prossima versione del sistema operativo per iPhone, sarà incentrata sulle intelligenze artificiali.
All’inizio del 2024 Apple ha acquisito l’azienda canadese Darwin AI (operazione che è stata resa nota solo a marzo) lasciando intravvedere una certa difficoltà nel restare al passo con i concorrenti diretti, ossia Microsoft, OpenAI, Perplexity e Google. Questa partnership tampona in modo deciso le lacune che i media addebitano ad Apple.
Il fatto che Apple si stia muovendo su più fronti lascia però presagire che le cose possano essere un po’ diverse dal mero accordo con Google per utilizzare Gemini sui propri dispositivi mobili.
Il modello Ajax
Sempre secondo voci bene informate, Apple starebbe lavorando da tempo a due progetti separati tra loro ma incentrati sulle AI. Da una parte c’è un modello AI chiamato Ajax e, dall’altra parte, una chatbot chiamata Apple GPT che sarebbe già in fase di test a numero chiuso (dipendenti della stessa Apple).
C’è quindi tanta
carne al fuoco e questo dimostra che Apple non intende mollare la presa: le AI, soprattutto quelle generative, saranno compagne di avventura di chiunque usa un dispositivo connesso al web, mobile o fisso che sia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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