Le forze curde liberano 14 villaggi cristiani in Siria

Mentre in Iraq l'esercito e le milizie sciite riconquistano alcuni quartieri di Ramadi, in Siria i curdi liberano 14 villaggi cristiani dal terrore del Califfato

Le forze curde liberano 14 villaggi cristiani in Siria

Questa mattina il direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani Abdel Rahmane ha dato la notizia della liberazione di 14 villaggi cristiani assiri “dopo un'offensiva di dieci giorni da parte dei combattenti curdi”. La prima buona notizia dopo Il 23 febbraio scorso, quando l’Isis aveva assaltato la regione di Khaddour, che conta 35 villaggi assiri, mettendo in fuga oltre 5.000 persone. Tuttavia, secondo fonti siriane, ci sarebbero ancora circa 210 persone nelle mani degli jihadisti. La comunità degli assiri è tra le più antiche convertite al cristianesimo e conta circa 30 mila persone, il 2,5% di 1,2 milioni di cristiani in Siria, per lo più dislocate nei 35 villaggi della provincia di Hassaka. Secondo Oussama Edward, direttore della rete assira dei diritti umani (Radh) con base a Stoccolma, "il controllo dei villaggi dai curdi è stato possibile in seguito ai violenti raid della coalizione internazionale" a guida americana. Le formazioni militari curde e assire entrate nei villaggi abbandonati hanno riferito a fonti locali di aver trovato le chiese devastate e le case saccheggiate, con le croci divelte dai luoghi di culto cristiano e slogan anti-cristiani dipinti sui muri. Ma la vera bella notizia è che una parte delle famiglie assire che avevano trovato rifugio ad Hassaka hanno già fatto ritorno nel villaggi di Tel Tamar, dove la campana della chiesa assira è stata ripristinata e i suoi rintocchi hanno dato il segnale della prima Messa celebrata dopo l'esilio forzato.

Notizie incoraggianti arrivano anche dall'Iraq dove ha preso inizio l’operazione annunciata ieri da parte di Baghdad, decisa a riconquistare Ramadi.

Le milizie sciite, teleguidate da Tehran, insieme all’esercito iracheno hanno ripreso il controllo di alcune parti della provincia di Anbar e parti della città capoluogo Ramadi, caduta nelle mani del Califfato due settimane fa. Secondo fonti irachene sarebbero morti in battaglia sedici soldati e decine di jihadisti.

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