Come hanno ironizzato in queste settimane alcuni meme apparsi sul web, la pandemia da Covid-19 ha un po' oscurato l'esposizione mediatica dell'attivista per il clima Greta Thunberg, che si era guadagnata tutti i maggiori palcoscenici mondiali, dal World Economic Forum di Davos passando per l'Onu fino alle copertine su tutte le maggiori riviste e quotidiani internazionali. Come il Time, che lo scorso dicembre l'ha incoronata persona dell'anno 2019. Un scalata verso la popolarità iniziata nell'agosto 2018 con il primo sciopero per il clima davanti al Parlamento svedese. Da lì in poi Greta è sempre rimasta sotto la luce dei riflettori. Fino alla diffusione del coronavirus in tutto il mondo, che ha inevitabilmente attirato l'attenzione di tutti i media a discapito dell'attivista svedese e del climaticamente corretto.
L'altro ieri Greta si è unita alla lunga lista di vip risultati positivi al Covid-19 o finiti in quarantena precauzionalmente per sintomi analoghi. "Le ultime due settimane sono rimasta in casa. Quando sono tornata dal mio viaggio nel Centro Europa mi sono isolata (in un appartamento affittato lontano da mia madre e mia sorella) poiché all'inizio il numero di casi di Covid-19 (in Germania per esempio) era simile all'Italia. Circa dieci giorni fa ho iniziato a sentire alcuni sintomi, esattamente nello stesso momento di mio padre, che ha viaggiato con me da Bruxelles. Mi sentivo stanca, avevo brividi, mal di gola e tossivo. Mio padre ha avuto gli stessi sintomi, ma molto più intensi e con la febbre" ha scritto l'attivista sul suo profilo Instagram. "In Svezia non ti puoi testare per Covid-19 a meno che tu non abbia bisogno di cure mediche emergenti. A tutti i malati viene detto di restare a casa e di isolarsi. Pertanto non sono stata testata, ma è estremamente probabile che lo abbia avuto, dati i sintomi e le circostanze combinati" ha aggiunto.
Greta per le strade di Bruxelles con 3.400 attivisti: era il 6 marzo scorso
Fin qui, nulla di strano, ma come nota La Verità il problema piuttosto è quello che le hanno lasciato fare nel frattempo, istituzioni europee in primis. Perché il 6 marzo scorso, quando l'Italia aveva già raggiunto quota 4.636 contagi e 197 morti, stando ad un conteggio della polizia di Bruxelles-Ixelles, insieme a Greta nella capitale belga c'erano circa 3.400 attivisti di Fridays for Future tutti accalcati. È la stessa attivista a collegare il contagio a quella giornata. "Ho iniziato a sentire qualcosa circa dieci giorni fa (intorno al 15 marzo, ndr), esattamente nello stesso momento di mio papà, che ha viaggiato con me da Bruxelles Mio padre ha avuto gli stessi sintomi, ma molto più intensi e accompagnati dalla febbre". Ci auguriamo di no, ma è dunque possibile che oltre a lei, molte altre persone siano state infettate durante quella affollata manifestazione.
La stessa Greta, il 4 marzo scorso, era stata accolta al Parlamento europeo, sollevando non poche polemiche per via delle restrizioni che erano state introdotte e ignorate nel caso dell'attivista svedese. Nuno Melo, un deputato portoghese, ha condannato la decisione, chiedendo in una lettera inviata a David Sassoli delucidazioni sul perché Greta fosse stata considerata un'eccezione. Anche l'eurodeputata belga Hilde Vautmans aveva preso posizione: "Come possiamo spiegare questo ai nostri visitatori e ospiti".
Secondo l'eurodeputata della Lega Simona Baldessarre, era "assurdo che passi il messaggio che Greta sia al di sopra delle misure cautelative". Col senno di poi, sarebbe stato meglio dare ascolto a queste voci.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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