La procuratrice anti-Maduro scappa in Colombia in motoscafo

Da tempo critica nei confronti del leader, è stata "deposta" dal suo incarico

Manifestazione pro-Maduro a Caracas
Manifestazione pro-Maduro a Caracas

La conferma arriva dai servizi d'immigrazione della Colombia, che registrano altri due ingressi in arrivo dal vicino Venezuela. Questa volte non si tratta di persone qualunque, spinte alla fuga dalla deriva autoritaria del presidente Nicolas Maduro o dalla pesante crisi che sta colpendo il Paese, ma dell'ex procuratrice generale.

"La signora Ortega è arrivata accompagnata dal marito, il deputato German Ferrer", si legge in una nota di Bogotà. Arrivata in fuga da quanto sta accadendo nel suo Paese, dove ieri il presidente ha esautorato definitivamente il parlamento, consegnando il potere legislativo all'Assemblea costituente da lui voluta per riscrivere la Carta fondamentale del Paese, dopo un referendum pesantemente criticato dalla comunità internazionale.

Ortega e Ferrer sono arrivati all'isola di Aruba a bordo di un motoscafo. Da qui un aereo privato li ha portati fino a Bogotà, in Colombia. A bordo la 59enne ex procuratrice generale, prima chavista, poi dallo scorso marzo oppositrice della leadership di Maduro e costretta a nascondersi, per poi vedersi togliere il suo ruolo questo mese, "deposta" su mandato dell'Assemblea, mentre la sua guardia del corpo più fidata veniva fatta sparire e un arresto da parte dei servizi segreti diventava sempre più probabile.

Intanto la Suprema Corte, allineata in tutto con Maduro, ha accusato di corruzione il marito della Ortega, sostenendo che sotto il suo sguardo benevolo avesse messo in piedi un giro di estorsione da sei milioni di dollari.

L'ex procuratrice, i

cui asset sono stati congelati e da tempo nella lista dei "traditori", con il divieto di lasciare il Paese, si è messa in salvo. E accusa: "In molti se ne sono dovuti andare. Temono una vendetta, o per la loro stessa vita".

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