Dopo 9 mesi di lavoro, sono 149 le proposte uscite dalla Convenzione dei Cittadini per il Clima (Convention Citoyenne pour le Climat), assemblea francese composta da 150 cittadini non eletti ma estratti a sorte che aveva l'obiettivo di definire una serie di misure per ottenere una riduzione di almeno il 40% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030. Come si legge nella presentazione, “la Convenzione dei cittadini per il clima, è un'esperienza democratica unica in Francia che mira a dare voce ai cittadini per accelerare la lotta ai cambiamenti climatici”. Il promotore dell'iniziativa, il Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, ha deciso che tali proposte legislative e regolamentari saranno sottoposte "senza filtro" a un referendum, al voto del parlamento o alla diretta applicazione.
Un vero e proprio esperimento di democrazia partecipativa voluto da Emmanuel Macron nel nome del climaticamente corretto e del gretinismo imperante. Come riporta l'Huffpost, la Convention ha lavorato duro per ben nove mesi, divisa in gruppi di lavoro, 140 esperti di tutti gli orientamenti sono stati ascoltati e ne sono uscite 149 proposte, tutte approvate con maggioranza bulgare, dall’89 per cento in su, eccetto una, bocciata dal 65 per cento al termine di un dibattito più contrastato: la riduzione dell’orario di lavoro dalle attuali e “mitiche” 35 ore settimanali a 28. Emmanuel Macron riceverà lunedì 29 giugno i 150 membri della Convenzione dei Cittadini per il clima al Palazzo dell'Eliseo "al fine di fornire una prima risposta alle loro proposte".
Insieme ad alcune proposte di buon senso - ridurre l'Iva sui biglietti dei treni dal 10 al 5,5%, in maniera tale da incentivare l'uso del treno come mezzo di trasporto - ci sono anche altre proposte non solo "moraliste", come nota anche l'Huffpost, ma addirittura assurde, soprattutto in un momento di grave crisi economica dovuta all'emergenza sanitaria da Covid-19. Che vanno a pesare su quella classe media già duramente colpita dalla pandemia e dalle ripercussioni economiche che tutti conosciamo. In estrema sintesi: parliamo di ecotasse. Oltre all'introduzione "contributo ecologico" sui biglietti degli aerei - dai 30 ai 1.200 euro per ogni singolo biglietto! - si chiede di eliminare i collegamenti nazionali in aereo, di introdurre bonus per i veicoli puliti ma soprattutto malus per quelli che inquinano e assicurazioni modulate sulla base delle emissioni. Basta consumismo digitale, nonostante Greta Thunberg sia sempre sui social media: dunque meglio tenersi lo smartphone finché funziona. Tra le proposte, oltre alla riduzione della velocità in autostrada - dai 130 km/h ai 110 km/h - si chiede di mangiare vegetariano, almeno un paio di volte a settimana, perché la carne inquina. E dopo il 2040, tutte le abitazioni francesi dovranno essere "eco-friendly".
A leggere le proposte sembra quasi che i gilet gialli in Francia non
siano mai esistiti. Ma la sensazione è che si tratti di un'abile trovata propagandistica di Macron e che la stragrande maggioranza delle 149 proposte rimarrà sulla carta. O almeno è ciò che dovrebbero augurarsi i francesi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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