Le televisioni hanno evitato di farci vedere ciò che i dirigenti dell'Isis volevano mostrarci: la decapitazione del prigioniero occidentale fatta a modo loro, a poco a poco, con un normale coltello. Io so che noi europei non dobbiamo vantarci della nostra civiltà. Durante la rivoluzione francese in tutte le piazze di Francia c'era la ghigliottina dove ogni giorno venivano decapitati dei poveracci la cui colpa maggiore era di essere nobili. E attorno c'era gente festosa e urlante. Che cosa ci porta a voltare la testa di fronte a queste decapitazioni dell'Isis? Il fatto che l'uccisione viene fatta con gesti e strumenti domestici, come se si trattasse di animali. La pena di morte, in occidente, è sempre stata un sacrificio solenne, da compiersi sopra un palco, con speciali strumenti di morte che la rende rapida e spettacolare. Non c'è nulla che ricorda l'uccisione quotidiana di un animale. La scenografia e il rituale indicano che avviene l'uccisione di un uomo, e per un motivo grave. Soprattutto la decapitazione, riservata ai delitti politici e al re.
Quella dell'Isis invece e l'uccisione di un «cane infedele» che puoi fare dovunque, in un cortile, in una stalla, con un coltellaccio, come faresti con un maiale, una capra. Ed è questo che suscita orrore e terrore, perché trasforma i nemici in bestie prive di valore. In questo modo l'esercito dell'Isis ha seminato il terrore fra i cristiani, gli yazidi, i curdi, rapendone le donne e poi uccidendo tutti gli altri. Uno sterminio rabbioso e senza freni che ha fatto venire in mente a tutti, ma soprattutto ai musulmani, l'epoca buia della storia islamica quando Timur lo zoppo (Tamerlano) uccideva tutti gli abitanti delle città che conquistava e costruiva delle piramidi di crani.
Un comportamento che ha provocato terrore nelle popolazioni minacciate, ma che ha generato il rifiuto e la condanna dell'Occidente.
I jihadisti erano convinti che gli occidentali si sarebbero spaventati e avrebbero trattato. Invece questi hanno solo visto riemergere dal passato la barbarie più spaventosa e allora hanno deciso di combatterla fino in fondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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