Dopo lo stop del ministro dell’interno italiano Matteo Salvini all’approdo nei porti italiani delle Ong battenti bandiera estera, le navi non governative hanno dovuto cambiare rotta. E, infatti, poche ore fa è arrivata nel porto di Barcellona la nave dell’Ong spagnola, Proactiva Open Arms, con 60 migranti a bordo salvati dalla Libia.
La Open Arms è la seconda nave che attracca in Spagna dopo il caso della nave Ong Acquarius con a bordo 630 migranti, che dopo il rifiuto dell’Italia a concedere un porto di sbarco, è stata costretta a riprendere il largo alla volta del porto di Valencia, dopo l’autorizzazione data dal neo presidente spagnolo Pedro Sanchez all’apertura del porto.
I profughi saranno ora identificati e curati nel centro di accoglienza appena installato a Barcellona, e poi saranno ricollocati e distribuiti in diversi luoghi all’interno dei confini dello stato spagnolo.
Anabel Montes, responsabile della missione della nave Ong Open Arms, ha espresso tutto il suo entusiasmo per le condizioni di salute dei migranti: “stanno tutti bene, date le circostanze, non c'è stata un'emergenza medica seria e sono felici (i migranti, ndr.) perché gli è stato detto che il governo (spagnolo) voleva che venissero qui”.
In questi ultimi giorni i “taxi del mare” (ovvero le Ong), definite in questo modo qualche mese fa tempo fa dall’attuale ministro dello sviluppo economico della Repubblica Italiana Luigi di Maio, hanno continuato imperterrite i loro viaggi nelle acque del Mediterraneo facendo spola tra le coste libiche e i porti europei.
Per cercare di evitare una
profonda rottura in Europa, i leader europei hanno raggiunto un accordo lo scorso venerdì che prevede la creazione di hotspot per l’accoglienza dei migranti al di fuori dei confini dell’Unione Europea per ridurre i flussi migratori verso gli stati del sud Europa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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