A Nizza oggi è il giorno della rabbia e della pietà.
Pietà per i morti, omaggiati passanti che si inginocchiano sull'asfalto assolato della Promenade des Anglais, dove giovedì notte un terrorista si è lanciato con un tir sulla folla, uccidendo ottantacinque persone e mandandone all'ospedale più di quaranta. Un segno della croce, una preghiera silenziosa.
Sul luogo dove il camion ha strappato alla vita settantacinque adulti e dieci bambini si accumulano i fiori, le candele, i giocattoli per onorare le vittime più piccole.
Ma all'ombra delle palme della Promenade non c'è spazio solo per il cordoglio: nel cuore dei francesi c'è anche tanta rabbia.
Rabbia per l'attentatore, il franco-tunisino Mohamed Lahouaiej Bouhlel, ingiuriato e maledetto: nel punto in cui è morto, crivellato dai proiettili della polizia e dei corpi speciali, i passanti hanno lasciato cumuli di spazzatura, sassi, sputi. Un biglietto con la scritta "crepa all'inferno".
Le contestazioni alle autorità
L'amarezza e l'odio, però, non hanno colpito solo il terrorista, ma anche le istituzioni politiche della Repubblica. Dure contestazioni per il primo ministro Manuel Valls, che è arrivato oggi nella città natale di Giuseppe Garibaldi per partecipare alla cerimonia di commemorazione e al minuto di silenzio seguìto al canto della Marsigliese.
Dalla folla si sono levate grida di "Dimissioni, dimissioni", mentre qualcuno inalberava cartelli che invitavano il presidente Hollande ad abbandonare l'Eliseo.
Al momento di lasciare la piazza Valls, stretto nel completo scuro del lutto, è stato salutato da una salva di fischi e di proteste.I francesi rimproverano al governo di non aver saputo garantire la loro sicurezza. Una mancanza grave di cui ora i citoyens chiedono conto.
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