"La famiglia è soddisfatta dalle indagini avviate dalle autorità turche". Così, alcuni giorni fa, la famiglia di Jacqueline Anne Sutton, trovata morta in aeroporto a Istanbul, aveva detto l'ultima parola sulla vicenda, mettendo a tacere una serie di illazioni circolate nei giorni precedenti, che ipotizzavano qualcosa di diverso da un suicidio.
"Eravamo molto scettici - avevano commentato i familiari, -. Ma basandoci su ciò che abbiamo visto, a questo punto crediamo che Jacky abbia fatto tutto da sola". Sulla morte della ex giornalista della Bbc, tuttavia, c'è chi non sembra ancora disposto a mollare il colpo.
È il quotidiano turco Cumhurriyet a sostenere che nella vicenda c'è qualcosa che ancora non torna. Un video, pubblicato dopo la notizia della morte della Sutton, mostra i momenti trascorsi all'aeroporto internazionale Ataturk, dove aspettava un volo per recarsi nel Kurdistan iracheno, dove lavorava per conto dell'ong Iwpr (Institute for War and Peace Reporting). Ma secondo la testata non tutto è stato reso pubblico.
Sono 66, secondo i giornalisti, i minuti che mancano nelle immagini della donna riprese dalle telecamere di sicurezza. La tesi che sostengono è che tra le 23:16 e le 00:22 potrebbe essere successa qualsiasi cosa. C'è poi un'incongruenza nel fascicolo delle indagini, perché la Sutton sarebbe stata trovata da tre turiste russe.
E se la polizia sostiene di avere annotato i loro numeri di telefono - e non i passaporti - le loro dichiarazioni dicono che i funzionari sono arrivati troppo tardi.Dubbi che riaprono una vicenda che la famiglia e l'organizzazione per cui la Sutton lavorava preferibbero chiusa.
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