Le immagini diffuse nelle scorse ore dal Cremlino non fanno altro che alimentare i sospetti. Dove è finito, davvero, Sergei Shoigu? Il ministro della difesa russo, uomo fedelissimo di Putin in possesso del codice di lancio atomico, da giorni sembra sparito nel nulla. Solitamente molto attivo sul fronte della comunicazione, da circa due settimane l'alto dirigente di Mosca non appare in pubblico né rilasca dichiarazioni. La circostanza ha alimentato strani presentimenti e congetture alle quali ieri il Cremlino ha provato a rispondere mostrando Shoigu collegato in una videoconferenza con il presidente russo. Ma le sequenze video non convincono affatto.
Analizzando le immagini della call con Putin, alcuni osservatori occidentali hanno notato come le immagini del ministro della difesa appaiano innaturali, poco fluide, diverse da quelle degli altri partecipanti all'incontro vituale. A un tratto, l'inquadratura sull'alto funzionario russo sembra spostarsi in modo inusuale: qualcuno sospetta che Shoigu non fosse realmente collegato con il presidente russo e che si trattasse di immagini registrate. Ad alimentare ulteriormente i sospetti, il fatto che la risoluzione del video non fosse ottimale. Così, i dubbi sulle sorti dell'uomo che ha il potere di schiacchiare il "pulsante atomico" non hanno fatto altro che aumentare.
Очень странное «включение» Шойгу в совещание Путина. В сети предполагают, что идёт наведение камеры на экран с предзаписанным видео. pic.twitter.com/tMA2FcePPh
— Соболь Любовь (@SobolLubov) March 24, 2022
La sua ultima apparizione pubblica, come accennato, risale all'11 marzo scorso: in quella data, il ministro venne mostrato al telegiornale mentre consegnava dei premi di Stato ad alcuni militari ferirti nell'azione militare in Ucraina, presso l'ospedale clinico militare centrale di Mandryk. Il 18 marzo, secondo un rapporto ufficiale, Shoigu aveva presenziato a un incontro tra Putin e i membri permanenti del Consiglio di sicurezza. Ma non erano state divulgate foto o video che accertassero la sua presenza. Lo stesso giorno, l'emittente tv Channel One aveva parlato del ministro, mostando però immagini di repertorio. Un dettaglio piuttosto strano, visto che l'uomo del Cremlino è sempre stato attentissimo alla propria immagine pubblica, al punto da incrementare il servizio stampa che documentava (e declamava) le sue attività.
Nei giorni scorsi, motivando il diradarsi delle apparizioni pubbliche del ministro, una fonte vicina a Shoigu aveva parlato di generici "problemi cardiaci" per il 66enne funzionario di Mosca. Il Cremlino, in altre dichiarazioni, aveva spiegato che il ministro era troppo impegnato nel seguire le operazioni in Ucraina per andare in tv. Ma i sospetti si infittiscono, anche perché Shoigu non è l'unico dirigente del Cremlino a essere sparito dai radar. Anche il capo di Stato maggiore delle forze armate Valery Gerasimov - ovvero il terzo uomo a possedere i codici nucleari russi - non partecipa a eventi da settimane. Gli Usa avevano puntato su di lui per tenere vivo un canale che scongiurasse la minaccia atomica.
Qualcuno parla di forti tensioni con il presidente russo Putin, di visioni divergenti sull'operazione militare in Ucraina. Una gola profonda tra i servizi segreti aveva parlato di "caos e malcontento" anche tra le fila degli uomini della sicurezza.
Una situazione alla quale lo Zar starebbe reagendo con la mano ferma del desposta al punto - pare - da isolare anche Alexander Bortnikov, alleato di lunga data e capo del servizio di sicurezza, e Igor Kostyukov, vice capo di stato maggiore delle forze armate.
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