“Troppi cristiani nelle accademie militari, è una provocazione”. Così il gruppo per i diritti dei musulmani in Nigeria attacca il governo e le istituzioni accusandole di voler creare disparità religiose, lasciando ai fedeli cristiani le posizioni chiave nell’esercito.
Lo ha detto Ishaq Akintola, leader del Muric, il Muslim Rights Concern che ha fondato insieme a Tele Dawah, piattaforma multimediale nata per predicare i valori e i principi dell’Islam. In una nota ufficiale, ripresa dal Daily Trust, Akintola spiega che: “C’è un clamoroso squilibrio tra candidati ammessi di fede cristiana e di fede musulmana, e ciò è accaduto soprattutto in quelle regioni a maggioranza islamica. Il Muric ritiene che tutto ciò sia altamente discriminatorio e provocatorio. Ci pare di vedere un disegno calcolato e calibrato sul pregiudizio religioso. Sembra quasi che abbiano voluto tener fuori dall’esercito i musulmani della Nigeria. Ciò è intollerabile perché offre un vantaggio tale ai Cristiani che potrebbe mettere in serio pericolo le vite e gli averi del popolo di religione islamica. Perciò critichiamo questo modo di procedere agli arruolamenti che disconosce le differenze e le diversità che compongono tutto il popolo della Nigeria”.
La lunga nota degli attivisti prosegue adombrando sospetti: “Le accademie militari sono istituzioni d’élite che formano gli ufficiali. Sarebbe pericoloso per noi se il nerbo della classe dirigente militare fosse formata da uomini che professano un credo religioso che si scontra con un’altra particolare religione”.
Akintola non è tra gli esponenti duri dell’Islam ma è noto per il suo impegno che l’ha
opposto a Boko Haram. Nel 2014, subito dopo il rapimento delle 273 giovanissime studentesse della scuola di Chibok condannò l’operato dei terroristi arrivando quasi a scomunicarli: “Hanno violato tutte le leggi del Corano”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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