Tsipras contro l'Ue: "I populisti faranno a pezzi l'Europa tecnocratica"

In un dibattito tenutosi al Palamento Europeo, il Primo Ministro greco Alexis Tsipras ha messo in guardia l'Ue dalle sue derive tecnocratiche ed antidemocratiche, che favorirebbero la dissoluzione dell'Europa da parte delle forze sovraniste

Tsipras contro l'Ue: "I populisti faranno a pezzi l'Europa tecnocratica"

Nel prologo di questa campagna elettorale in vista delle prossime elezioni europee del 2019, continuano le prese di posizione dei vari capi di governo nei confronti delle istituzioni di Bruxelles, in un quadro generale che vede queste ultime attraversate da forti contrasti interni in merito ai rapporti da tenere con gli esponenti delle forze sovraniste del continente. Ultimo in ordine di tempo a commentare la situazione odierna è il Primo Ministro greco Alexis Tsipras, che in un dibattito sul futuro dell'Europa post Brexit tenutosi nella giornata di ieri al Parlamento Europeo di Strasburgo ha accusato l'Unione Europea di essere ormai un organismo antidemocratico, che rischia di collassare sotto i colpi del populismo e del nazionalismo: "Il razzismo e la xenofobia stanno diventando il tratto caratteristico delle forze conservatrici tradizionali. Ciò significa che in molti paesi cruciali per il progresso del progetto europeo l'equilibrio tra le forze politiche sta diventando pericoloso, e questo potrebbe portare alla disintegrazione europea." - precisando tuttavia come la crescita delle forze sovraniste ed antisistema in Europa sia stata direttamente causata dalle politiche ultraliberiste varate in riposta alla crisi finanziaria del 2008 - "Il sogno europeo non può essere schiacciato tra il neoliberismo distruttivo e l'orribile estrema destra".

Una critica neanche troppo velata alle celebri manovre di austerity che l'Unione Europea, la Banca Centrale Europea ed il Fondo Monetario Internazionale imposero alla Grecia nel maggio del 2010. La famigerata troika, respinta nel 2015 dai cittadini greci tramite referendum ma successivamente accettata dal governo Tsipras sotto le pressioni dei creditori, che nel corso degli ultimi otto anni ha ridotto all'osso l'economia del paese ellenico (riducendo ad esempio il Pil del 25 per cento), consentendogli però di evitare la bancarotta e la conseguente uscita dall'Eurozona. Troika di cui lo stesso Tsipras ne aveva festeggiato la fine neanche un mese fa, quando venne ufficialmente annunciata la conclusione del terzo piano di aiuti internazionali da 86 miliardi di euro approvato dalla Commissione Europea nell'agosto del 2015.

Nel suo intervento il premier greco ha tuttavia aspramente criticato, pur rimanendo all'interno di un discorso genuinamente europeista, le politiche economiche adottate dall'Ue nei confronti delle economie del mediterraneo, accusandole di essere l'espressione delle tendenze tecnocratiche e antidemocratiche assunte negli ultimi anni dalle istituzioni europee: "Durante la crisi finanziaria, l'Ue, invece di diventare più democratica muovendosi all'interno dei parametri istituzionali stabiliti dal Trattato di Lisbona, è diventata più tecnocratica e incentrata sugli stati nazionali. Le decisioni venivano prese a porte chiuse in riunioni informali, senza la possibilità di rendere conto ai cittadini delle azioni che si intraprendevano. Avevamo invece istituzioni tecnocratiche come la troika, che possedeva le chiavi della sovranità economica dei paesi e che non era tenuta ad assumersi responsabilità nei confronti di nessuno". Tsipras ha successivamente puntato il dito anche contro la gestione germanocentrica della crisi economica e del processo di integrazione europea, affermando: "La Grecia ed i greci hanno dimostrato negli ultimi anni di essere profondamente dediti all'ideale dell'integrazione europea. Hanno dovuto soffrire molto ma hanno insistito nel portare il loro paese sulla via dell'Europa. Questo nonostante alcuni in Europa, in particolare i più dominanti, abbiano ferito e continuano a ferire il nostro popolo."

Approfittando del dibattito, il leader di Syriza ha inoltre preparato il terreno per le due tornate elettorali che l'anno prossimo si troverà ad affrontare, quella per il Parlamento Europeo e quella cruciale per il parlamento greco, dove secondo gli ultimi sondaggi non si presenterebbe come favorito, superato di oltre dieci punti percentuali dal partito di centrodestra Nuova Democrazia, già predecessore di Tsipras al governo della Grecia. Lanciando un appello ai partiti Tsipras ha infatti dichiarato: "Sarà una battaglia basata su principi e valori volti a sconfiggere il neoliberismo estremo e il populismo di estrema destra.

In questa lotta, tutte le forze progressiste, democratiche e europeiste hanno il dovere di stare fianco a fianco sullo stesso lato della storia". Imitando in questo senso la proposta di alleanza tra liberali e macronisti annunciata ieri dal capogruppo dell'Alde Guy Verhofstadt, sempre con lo scopo finale di contrastare i populismi europei.

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