In Venezuela un'altra condanna contro le opposizioni

Condannato il quinto sindaco in pochi giorni. E da Cuba il sostegno a Maduro

In Venezuela un'altra condanna contro le opposizioni

Sono già cinque, nel giro di due settimane, i sindaci condannati in Venezuela. È il nome di David Smolansky l'ultimo ad aggiungersi all'elenco di oppositori contro qui si è mossa la magistratura, dopo che si è rifiutato di fermare le proteste in atto a El Hatillo, un'area nel Distretto metropolitano di Caracas di cui è primo cittadino.

Smolansky è stato condannato a quindici mesi di carcere, ma parlando ieri da una località che non è stata rivelata ha invitato i cittadini a protestare e difendere il distretto, in aperta opposizione al governo di Nicolas Maduro e al nuovo organo Costituente che riscriverà la Carta fondamentale del Paese.

Il primo atto del nuovo organismo è stato il licenziamento dell'ex procuratrice generale Luisa Ortega Diaz, che sui social network denunca "un colpo di stato contro la costituzione, contro le leggi e la nostra forma di stato".

Sono 124 le vittime, centinaia i feriti e le persone finite in carcere dopo quattro mesi di proteste di cui il sindaco è tra i volti più in vista. E se ieri è toccata a lui la condanna, martedì è stata la volta di Ramon Muchacho, a capo di Chacao, bastione dell'opposizione nella Capitale, anche lui condannato a quindici mesi per essersi rifiutato di eseguire gli ordini e ora latitante.

E mentre ieri arrivavano nuove sanzioni dagli Stati Uniti, che hanno colpito otto persone legate alla Costituente, tra i quali il fratello dell'ex presidente Hugo Chavez, il ministro della Cultur Adan Coromoto Chávez Frías, dall'altra parte

della barricata da Cuba arriva l'appoggio di Raul Castro, che parla di "giorni di lotta incessante e di interferenze internazionali, di blocchi e di privazioni", ma assicura il sostegno dell'isola al leader del Venezuela.

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