Volvo XC 40 D4: il test

Esteticamente convince almeno quanto l’abitacolo che offre spazio a bordo per cinque ospiti, chi si accomoda dietro deve comunque mettere in conto che il tetto spiovente e la ridotta larghezza non permettono comodità da primato. Meglio va sicuramente per gli occupanti della prima fila che trovano sedute confortevoli.

E’ però l’assetto il punto forte della XC40; è leggermente rialzato rispetto alla V40 con la posizione di guida più alta di ben 40 mm, a tutto vantaggio della visibilità nella guida. Il fuoristrada "vero" è appannaggio delle sorelle maggiori e alla XC40, che si è dimostra più adatta sicuramente all'asfalto, anche se nell'off road leggero fa la sua figura.

Al volante la maggiore altezza da terra fa aumentare, anche se di poco, rollio e sensibilità dello sterzo, ma la vettura dà sempre una buona sensazione di stabilità; le sospensioni fanno egregiamente il loro lavoro e la silenziosità di marcia è buona, anche non eccezionale a causa di qualche vibrazione di troppo proveniente dal motore.

Il motore D4 diesel sovralimentato cinque cilindri in linea da 177 cavalli del nostro test garantisce performance e consumi ridotti, accelerazione soddisfacente nello zero/cento (8,3 secondi), una velocità massima di 210 km/h e consumi nel ciclo misto nell’ordine dei 5,2 litri per 100 km.

Volvo non si accontenta però delle sole prestazioni ma rafforza la sua immagine di auto sicura.

Come? Con il Driver Support Pro ad esempio, che prevede ACC e CWS che rilevano la presenza di un pedone in zona e permettono all'auto di frenare autonomamente. Il BLIS inoltree – blind spot information system - monitora la zona cieca della vettura.

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