La vergogna della notte di Capodanno in piazza Duomo, a Milano, continua nelle voci e nelle testimonianze delle ragazze vittime di presunte aggressioni sessuali e violenze. I racconti di alcune studentesse belghe sembrerebbero purtroppo confermare le molestie subite e potrebbero aiutare l’inchiesta in corso sugli abusi a sfondo sessuale. A confermare questa terribile ipotesi ci sono le dichiarazioni di una giovane turista belga, presente in Piazza Duomo la notte di Capodanno e protagonista, come altre sue coetanee, della presunta aggressione.
Prima incalzata da diversi organi di informazione belgi, poi sentita dalla tv Rtl, la storia la studentessa all’ultimo anno di formazione immobiliare alla scuola Charlemagne è tanto cruda quanto preoccupante.“Doveva essere una serata di festa, si è trasformata in un orrore”, ha dichiarato a Sudinfo. La ragazza si trovava a Milano con i suoi amici, due ragazzi e e tre ragazze sempre tra i 20 ed i 21 anni. Non ci sono stati fuochi d’artificio né il conto alla rovescia alla mezzanotte e in piazza c’erano pochi italiani” e, ha detto al sito 7 su 7 , giovani “con bandiere di Palestina, Turchia, Iraq, Pakistan”. che si accalcavano intorno al monumento a Vittorio Emanuele. Un racconto confermato più volte dalla stesse immagini condivise dalla piazza più famosa di Milano.
Da qui, comincia la paura: “Era molto pericoloso, avevamo una sensazione di disagio, come se stesse per esserci un attentato. Ci siamo spostati verso le gallerie attorno alla piazza”. Poi, a stretto giro, arriva la conferma degli abusi: “Violenze e aggressioni sessuali davanti a migliaia di persone! Eravamo intrappolati, impotenti di fronte a una tale violenza”. La ventenne, che nei prossimi giorni depositerà alla Polizia della sua città una denuncia, non ha paura di entrare nei dettagli della vicenda e aggiunge:“Eravamo circondati da 50, 100 uomini tra i 20 ed i 40 anni e non riuscivamo più muoverci. Ci toccavano ovunque, sui vestiti ma anche sotto”. È l’impotenza a regnare. “Non importa quanto urlassimo, non c’era modo di liberarsi”.
Di fronte a questa scena, a impressionare la ragazza è sicuramente l’impotenza delle forze dell’ordine. Stando alla ricostruzioni della studentessa belga, i poliziotti presenti avrebbe risposto che “purtroppo non potevano fare nulla”. E ancora: “Ci hanno detto chiaramente che non sarebbe servito a niente”.
La paura rimane e, guardando al futuro, l’ottimismo lascia spazio all’incertezza. “Riuscirò a superare questo momento di choc, ma non passerà presto. Temo che possano manifestarsi delle paure nei prossimi viaggi”, ha detto alla tv Rtl.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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