
Quando l’ideologia scade in violenza aumentare la sicurezza è un passaggio tanto breve quanto scontato. Andrea Stroppa, considerato il principale referente di Elon Musk in Italia, è ufficialmente sotto scorta. A riferirlo è il quotidiano La Repubblica, secondo cui la decisione sarebbe stata presa nei giorni scorsi in seguito all'incendio che, nella notte del 31 marzo, ha colpito il Tesla Center di via Serracapriola, a Roma e nel quale sono andate distrutte 16 auto. A confermare questa ricostruzione ci sono anche alcune fonti qualificate dell’Ansa.
Dopo le intimidazioni, gli insulti gratuiti sui propri canali social e ulteriori minacce arrivate dopo l’elezione di Donald Trump, il referente italiano del patron di Tesla è stato costretto ad accettare la protezione delle forze dell’ordine. Poco tempo fa, incalzato nel merito della questione dal Giornale, Stroppa aveva dichiarato in una lunga intervista di non volere richiedere la scorta per preservare quel minimo di libertà personale. Purtroppo, però, le minacce via social erano sempre più frequenti e il tono dello scontro ideologico si stava alzando in modo preoccupante.
A contribuire a questo clima pesante, non hanno aiutato di certo i rapporti buoni con la premier Giorgia Meloni, il vicepremier Matteo Salvini e gran parte dell’esecutivo di centrodestra. L’incendio che, nella notte del 31 marzo, ha colpito il Tesla Center romano è stato l’ultimo episodio violento di una lunga serie. L’incendio, che ha distrutto ben 16 auto, è scoppiato poco prima dell’alba del 31 marzo 2025, in una concessionaria Tesla nella zona est della Capitale.
Nei giorni scorsi il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha parlato di un’azione di “matrice anarchica antagonista”. Il numero uno di X e braccio destro di Trumo, intanto, ha bollato l’azione come un “attacco terroristico”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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