Roma - "Gianni Letta è un uomo che parla con tutto il mondo e tutto il mondo parla con lui. Se c’è una persona su cui metterei la mano sul fuoco per onestà e correttezza quella è Gianni Letta". Il leader centrista Pier Ferdinando Casini interviene nel dibattito sull’inchiesta che ha portato all’arresto di Luigi Bisignani e alla richiesta di autorizzazione a procedere per il pidiellino Alfonso Papa e difende a spada tratta le voci che parlano di un coinvolgimento del sottosegretario. E proprio su Papa si muove la Cassazione che ha disposto un'indagine disciplinare.
Casini difende l'integrità di Letta Ieri mattina il pm Woodcock ha arrestato il lobbista Luigi Bisignani, ma l'obiettivo è un altro. Sebbene il gip faccia sapere che mancano le prove, il vero intento dei magistrati è quello di gettare nel tritacarne giudiziario Letta. Non è infatti un caso se già girano numerose carte che contengono il nome del sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Eppure, appena è uscito il nome di Letta, il leader dell'Udc ne ha subito preso le difese proprio perché ne ha testimonianza diretta. Casini spiega infatti che "Letta ha sempre rifiutato di essere in Parlamento perchè vuole che il suo servizio sia del tutto gratuito e svolto senza onori di nessun tipo". "Io non metterei la mano sul fuoco per nessuno - conclude il numero uno dell'Udc - ma su di lui mi sentirei di mettere due mani sul fuoco".
Indagine disciplinare su Papa Per Alfonso Papa, il parlamentare del Pdl e magistrato coinvolto nell’inchiesta della procura di Napoli in merito alla cosiddetta P4, arriva anche un’indagine disciplinare da parte della procura generale della Cassazione. A ribadirlo è stato questa mattina, a margine del plenum del Consiglio superiore della magistratura, il pg della Cassazione, Vitaliano Esposito. "Le notizie le abbiamo apprese dalla stampa - ha detto il procuratore generale Vitaliano Esposito - se c’è un provvedimento penale c’è sempre una pratica di accertamenti da parte della procura generale della Cassazione".
L'Anm: fatti inquietanti "I fatti che emergono dall’inchiesta di Napoli nei confronti del magistrato in aspettativa per mandato parlamentare Alfonso Papa appaiono oggettivamente gravi e inquietanti". Lo hanno affermato i vertici dell’Anm, in una nota, nella quale hanno anticipato che il sindacato delle toghe "chiederà al collegio dei probiviri di valutare con urgenza la compatibilità di alcuni comportamenti con l’appartenenza all`Anm.
Pur nel pieno rispetto del principio costituzionale di non colpevolezza - hanno sottolineato il presidente dell`Anm Luca Palamara, il segretario generale Giuseppe Cascini e il vice presidente Antonello Ardituro - riteniamo che la credibilità di un`associazione come la nostra si misuri sulla capacità di dare risposte immediate e visibili sulla questione morale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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