Non c'è ancora pace, per Dominique Strauss-Kahn. A pochi giorni dal suo rientro in Francia, salutato dai suoi fan all'aeroporto e dai timori dei suoi compagni di partito, decine di manifestanti, per la maggior parte femministe, si sono radunate sotto la residenza parigina dell'ex Direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, chiedendo che si ritiri dalla vita politica.
«Chiediamo che Strauss-Kahn non si candidi alle prossime elezioni perché non è stato ancora assolto, perché dovrà ancora esserci un processo a altre donne stanno intentando causa nei suoi confronti» per reati legati ad abusi sessuali, ha spiegato Nelly Martin, portavoce della Marcia Mondiale delle Donne, ong che raggruppa numerosi gruppi femministi.
«Dsk» era stato accusato di stupro da una cameriera del Sofitel di New York, imputazione che la Procura statunitense ha archiviato pochi giorni fa data la scarsa affidabilità del testimone; il 24 settembre prossimo sarà la magistratura di Parigi a doversi pronunciare su una causa intentata dalla giornalista Tristane Banon per un presunto tentativo di violenza carnale che risalirebbe al 2003.
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