Il 5 ottobre il tribunale di Roma deciderà se Andrea Piazzolla, l'ex segretario personale di Gina Lollobrigida, è colpevole di circonvenzione di incapace. La sentenza arriva al termine di un lungo processo giudiziario, che vede imputato il braccio destro dell'attrice e per il quale il pubblico ministero ha chiesto sette anni e sei mesi di carcere nel corso dell'ultima udienza.
L'accusa è di avere manipolato la diva e di averle sottratto un'ingente parte del suo patrimonio, circa dieci milioni di euro. Accuse che Andrea Piazzolla ha rigettato nell'ultima intervista rilasciata al Corriere: "Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolarla ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile: era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto in ogni aspetto della sua vita".
Le accuse e la difesa di Piazzolla
Al centro del procedimento c'è il rapporto che Piazzolla e Gina avevano. Un legame che lui ha da sempre definito di affetto, ma che per gli altri era solo di puro interesse. Accusa che Andrea Piazzolla ha respinto con forza: "Per dodici anni l'ho anteposta a tutto". Nell'intervista rilasciata al Corriere l'ex factotum della Lollobrigida ha ribattuto punto per punto alle accuse mossegli in tribunale: dall'accusa di avere spinto l'attrice a prendere le distanze dal figlio Milko fino a quella di averla isolata e suggestionata per renderla manipolabile. "Ho fatto l'esatto contrario, sono accuse infamanti, ho cercato di fare riavvicinare Gina a Milko come tutti i testimoni hanno detto. Io ho sempre cercato la sua felicità".
I 10 milioni di euro scomparsi
Nel processo per circonvenzione di incapace i giudici hanno cercato di capire anche dove siano finiti dieci milioni di euro del patrimonio dell'attrice spariti nel nulla. Secondo la difesa i soldi sarebbero stati spesi per fare vivere alla Lollobrigida la vita da diva che meritava e desiderava. Spiegazione ribadita anche da Andrea Piazzolla al Corriere: "Gina aveva detto di non voler lasciare nulla al figlio dopo che lui l'aveva sottoposta a quella che lei riteneva una umiliante gogna mediatica. I soldi sono stati spesi per lei e per mantenere il regime di vita che lei ha voluto fare. Grazie a me aveva ritrovato la voglia di vivere". Ma al vaglio degli inquirenti ci sono anche i soldi spesi per i lussuosi benefit a lui destinati.
"Gina ha voluto farmi dei regali, perché mai avrei dovuto rifiutare? L'avrei offesa", ha concluso Piazzolla giustificando le cospicue uscite patrimoniali a lui destinate. Ma l'ultima parola ora spetta ai giudici.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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