Durante tutta la cerimonia d’incoronazione Re Carlo III e il principe Harry non sono riusciti a nascondere il nervosismo, ma per motivi diametralmente opposti. Sua Maestà era emozionato, quasi incredulo di trovarsi al centro dell’attenzione, proprio lui che per anni ha vissuto all’ombra della regina Elisabetta. Harry, invece, pareva affranto, nostalgico, teso mentre cercava con lo sguardo il padre e il fratello William, ricevendo in cambio solo indifferenza.
“Un respiro profondo”
“All’ingresso nell’Abbazia [Carlo III]…ha fatto un respiro profondo e ha raddrizzato la postura a metà strada…, cosa che mostra un buon autocontrollo”, ha dichiarato l’esperta di linguaggio del corpo Carole Railton al Daily Mail. Il Re aveva un’aria “contemplativa”, ma nessuno sa quali fossero i suoi pensieri. Forse la sua mente era persa nel ricordo dei genitori, del suo lungo passato come principe di Galles. Eppure non era tranquillo, ha proseguito l’esperta: “Carlo appariva sopraffatto” dalle emozioni e quando “William era di fronte a lui [il Re] era emozionato…sbatteva le palpebre, mostrando un po’ di stress…appariva stanco e il precedente respiro profondo denota che stava [cercando] di tornare al passo” con la cerimonia, di riprendere il ritmo di quel preciso momento, alterato dall’emotività. Carlo “si è seduto sull’orlo del trono, mostrando che era eccitato, elettrizzato da ciò che stava accadendo”.
“Lo sguardo verso il basso”
Anche Fanpage ha analizzato l’atteggiamento del Re, notando momenti di tensione: “Nel percorrere la navata, così come nel momento in cui si è seduto sul trono, [Carlo] ha…diretto spesso lo sguardo verso il basso. In gergo tecnico si parla di contatto visivo evitante…sguardi fugaci…come se cercasse di essere notato il meno possibile…”, impresa ardua, anzi, impossibile, visto che era lui il protagonista del rito, il sovrano che stava per essere incoronato. “Camminando ha assunto una postura raccolta”, ha continuato il sito e il suo sguardo tentava di nascondere “tensione. Sul suo volto c’era nervosismo”. Fanpage ha notato anche che spesso il Re “si mordeva il labbro inferiore” e nell’istante dell’incoronazione erano ben visibili “gli occhi lucidi…[le] pupille degli occhi dilatate, [le] sopracciglia aggrottate, [le] labbra strette”. Sua Maestà era consapevole dell’importanza di ciò che stava vivendo e delle sue conseguenze.
Il “coraggio” del Re
Vanity Fair ha ascoltato il parere della psicoterapeuta e insegnante di Mindfulness Carolina Traverso, che differisce in alcuni punti da quelli già visti. Carlo III era emozionato, ma c’è stato un frangente in cui avrebbe dimostrato tutta la sua forza interiore: “La schiena dritta, il petto aperto, le spalle rilassate e la mano sinistra appoggiata sulla coscia mentre Re Carlo impugna la spada rituale segnalano coraggio, presenza e forza”. Non è escluso che proprio il gesto di impugnare la spada, “simbolo di difesa, autorità e giustizia” abbia trasmesso al sovrano la fermezza di cui aveva bisogno in quel momento, ricordandogli l’antico e prestigioso retaggio dei sovrani britannici che lo hanno preceduto. In generale il comportamento di Re Carlo III ha risentito della tensione, che era palpabile e della pressione altrettanto forte. Ha cercato di infondere coraggio in se stesso, ma non sempre è riuscito a mantenere la giusta aura di serenità. Anzi in certi frangenti la sua espressione era persino incredula. Tuttavia in casi simili, dopo un’attesa di decenni, è del tutto comprensibile.
“Un abbraccio” per Harry
Il principe Harry non era meno agitato, ma per tutt’altra ragione. Carole Railton ha spiegato: “[Il duca] non era sulla stessa lunghezza d’onda degli altri intorno a lui”. Quando è arrivato all’Abbazia la schiena era “curva” e persino il suo passo indicava, secondo l’esperta, che il principe “se ne stava per conto proprio”. Inoltre Harry teneva l’orlo della giacca con la mano, “segnale del bisogno di un piccolo abbraccio”, della percezione della pressione mediatica e popolare riguardo al suo incontro con la royal family. Il duca, inoltre, si girava spesso, non manteneva una posizione ferma per lungo tempo e secondo la Railton questo è un chiaro segno di “disagio” dato da “una posa inusuale” che “normalmente non vediamo nei reali”.
Sguardi furtivi
Anche un’interazione mancata può avere un significato preciso, come ha spiegato al Sun l’esperta di linguaggio del corpo Judi James, parlando del muro di indifferenza tra William e Harry, seduto in terza fila durante l’incoronazione: “William non si volta a guardare indietro e il severo sguardo di sottecchi di Harry suggerisce che stia lanciando…occhiate in modo quasi non intenzionale. Quando ci diciamo di non fare qualcosa il cervello tende ad ascoltare il suggerimento senza processare il comando negativo” e ciò implicherebbe che “più Harry diceva a se stesso di non guardare suo fratello, più non poteva smettere di farlo”. Un po’ come accade quando ci diciamo frasi innocue come “non pensare a un elefante” e matematicamente immaginiamo un elefante.
L’inno interrotto
Addirittura, rivela il Daily Mail, qualcuno avrebbe visto il principe Harry smettere di cantare l’inno nazionale al passaggio del padre. Chi ha notato questo dettaglio, ammesso che sia vero, ha una vista prodigiosa. Il duca di Sussex è stato inquadrato pochissime volte (sarà stato un suggerimento di Buckingham Palace alla Bbc? Impossibile dimostrarlo) e spesso era coperto dal pennacchio rosso del berretto della principessa Anna (altro particolare che ha fatto gridare al complotto, benché ci voglia una precisione millimetrica dei cameramen per allineare perfettamente il viso di Harry al pennacchio della zia).
Malinconico Harry
Per Carolina Traverso Harry era “evidentemente arrabbiato”, poiché “serra le labbra” come se si stesse trattenendo. Non solo: “Il capo è leggermente abbassato, le sopracciglia sono aggrottate, lo sguardo è torvo” e “si tocca la parte esterna del naso per stemperare il nervosismo”. Aveva “un’espressione a cavallo tra il malinconico e lo sprezzante…”. Anche l’esperta Blanca Cobb ha notato le labbra serrate di Harry, “il portamento rigido…il sorriso teso…lo sguardo serio” e persino “il pollice che preme sulla mano sinistra”, tutti gesti che indicherebbero stress, ansia e tristezza. Come se il principe avesse nostalgia del mondo in cui è cresciuto e che ha perso, ma per sua volontà.
Se c’è davvero tutta questa nostalgia nel suo cuore, è possibile che non si riesca a trovare una soluzione di comune accordo? A momenti sembra quasi che il duca voglia fare un passo verso la famiglia, ma qualcosa lo blocchi ogni volta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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