Poste, la scelta della premier dietro il rinvio del collocamento

Il 14% della società passerà dal Mef a piccoli risparmiatori e dipendenti. Giorgetti: "Solo questioni tecniche, ora sistemeremo"

Poste, la scelta della premier dietro il rinvio del collocamento
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«Temo che non abbiate compreso, o non conosciate la vicenda: Blackrock non c'entra assolutamente nulla. Noi ragioniamo della cessione di una quota abbastanza minoritaria, dedicata esclusivamente ai retailer, cioè i piccoli risparmiatori italiani e ai dipendenti». Le parole sono della premier Giorgia Meloni, il riferimento è alla cessione da parte dello Stato intorno al 14% di Poste Italiane - che vale circa 2,5 miliardi di euro - in teoria prevista per la prossima settimana. Ed è la risposta di alcuni giorni fa a chi, tra le fila del Movimento 5 Stelle, chiedeva conto di un interesse di Blackrock a Poste e dell'incontro avvenuto tra Larry Fink (il capo dell'asset manager) e la premier di un paio di settimane fa. Tuttavia, il riferimento a una quota da cedere «esclusivamente ai piccoli risparmiatori» è una sterzata rispetto a come si era ragionato fino a quel momento, ovvero una mix maggioritario ai retailer e una fetta da destinare agli investitori istituzionali. L'intervento di Meloni, quindi, ha reso necessario un riallineamento con il Mef e da qui nascerebbe il rinvio tecnico dell'operazione: «Lo slittamento del collocamento di Poste? Nessun problema. Ci sono piccole cose tecniche, le mettiamo a posto». Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha risposto così in Senato a chi gli chiedeva conto della decisione di sospendere l'iter per approvare in Consob il prospetto relativo all'offerta di azioni. «Tale procedimento è stato temporaneamente interrotto in pendenza delle decisioni e delle valutazioni in corso riguardo alle modalità e ai tempi dell'offerta», scrive una nota del gruppo guidato da Matteo Del Fante (in foto). Sulla notizia, ieri il titolo ha galoppato: +3% a 13,37 euro. La sensazione è che si tratti di un mini slittamento: i piani iniziali prevedevano un avvio dell'operazione per il 21 ottobre, ma ora è possibile che il tutto finisca verso la metà di novembre (le ipotesi sono l'11 o il 18). Le regole, infatti, non consentono comunicazioni al mercato a ridosso della trimestrale di Poste (il 6 novembre).

Tra le teorie circolate, anche la possibilità che gli advisor abbiano consigliato di aspettare la spinta di notizie in arrivo: da sorprese positive sui conti, al possibile miglioramento dell'outlook italiano di S& P e Fitch, che si esprimeranno oggi.

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