A poche ore dal discorso alla nazione di Joe Biden, il suo avversario-o meglio ex avversario- Donald Trump è tornato a esprimersi circa le dinamiche che stanno dilaniando il Partito Democratico in queste settimane.
Parla di golpe, il tycoon, accennando a una procedura forzosa che avrebbe messo fuori dai giochi il presidente degli Stati Uniti: "Credo che sia stato un golpe. Non volevano che si candidasse, era indietro nei sondaggi e pensavano che avrebbe perso: sono andati da lui gli hanno detto 'non puoi vincerè, cosa che penso sia vera". Così, intervistato oggi da "Fox & Friends", afferma di avere "buone informazioni" per descrivere il ritiro di Biden dalla corsa per la Casa Bianca come un "golpe" interno ai dem. "Conosco molte persone anche dall'altra parte - ha continuato riferendosi al partito democratico - sono andati e l'hanno costretto ad uscire dalla corsa, Obama, Pelosi e qualche altro che vedete in televisione. La cosa interessante è che in tv sono così carini, 'Oh sì, noi amiamo Joè, ma dietro le quinte so per certo che sono stati brutali".
Poi, Trump è passato nuovamente ad attaccare Kamala Harris, definita "una radicale di sinistra non molto intelligente". Il passo avanti fatto da Harris preoccupa i repubblicani perchè i primi sondaggi e analisi, anche se ancora molto preliminari, suggeriscono che la vicepresidente avrebbe una performance elettorale migliore di Biden e potrebbe sconfiggere Trump in alcuni Stati chiave. La vicepresidente Harris, quasi sicura di essere ora la candidata democratica, sarebbe "peggio di Joe Biden", ha detto anche sul canale preferito dai conservatori. Quanto al discorso del presidente a proposito della rinuncia a candidarsi per un secondo mandato per "salvare la democrazia" e far posto alle "voci più giovani", Trump ha commentato definendolo "appena comprensibile e pessimo".
Barack Obama e Nancy Pelosi sarebbero, dunque, le eminenze grigie che avrebbero pilotato l'uscita di Biden dalla corsa. Intanto, tiene ancora banco il mistero circa il tardivo endorsement di Obama nei confronti di Harris. I rumors e le ipotesi hanno costruito qualsiasi tipo di scenario, dalle vecchie acredini alla strategia per non far passare i dem come un partito guidato da un'oligarchia. Ma l'appoggio dell'ex presidente degli Stati Uniti, tuttavia, potrebbe arrivare presto. È quanto affermano a Nbc News fonti informate, secondo cui Obama, in privato, ha pienamente sostenuto la candidatura di Harris e che intende sostenerla presto anche pubblicamente.
"Lui è in contatto regolarmente con lei e pensa che abbia avuto un ottimo inizio", ha detto una fonte. Anche sua moglie Michelle Obama sostiene la candidatura di Harris, hanno affermato due fonti a conoscenza della questione. Nel frattempo, Obama ha ringraziato Joe Biden per il suo lavoro alla Casa Bianca. "La sacra causa di questo Paese è più grande di ognuno di noì. Joe Biden è rimasto fedele a queste parole più volte nel corso di una vita al servizio del popolo americano. Grazie”, ha scritto l'ex presidente statunitense sui social dopo il discorso di Biden sulle motivazioni per cui ha deciso di ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca.
Quanto al pallottoliere dei sondaggi, nelle ultime ore sembra circolare tutto e il contrario di tutto. Trump sarebbe in vantaggio su Kamala Harris in quattro dei cinque swing states che potrebbero decidere il prossimo presidente americano.
Si tratta del sondaggio pubblicato da The Hill e dall'Emerson College Polling, che ha rilevato che Trump è in vantaggio su Harris di 5 punti in Arizona; di 2 punti in Georgia; di 1 punto nel Michigan; di 2 punti in Pennsylvania e in parità con lei nel Wisconsin. Allo stesso tempo, però, Harris ha notevolmente superato l'attuale presidente Biden nei sondaggi di ciascuno degli Stati in bilico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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