Trump sfida Biden: "Vero verdetto il 5 novembre". Stravolta la campagna elettorale

L'ex presidente promette battaglia fino al 5 novembre. Ma la condanna potrebbe diventare un problema in alcune corse ravvicinate. Ecco il possibile impatto sulle elezioni

Trump sfida Biden: "Vero verdetto il 5 novembre". Stravolta la campagna elettorale

"Il vero verdetto verrà il 5 novembre dal popolo". È un Donald Trump furioso quello che accoglie il verdetto di colpevolezza nel tribunale di New York. Riconosciuto "colpevole" dei 34 capi di imputazione, il tycoon punta tutte la sue fiche sulle elezioni. Eppure la sentenza rischia di avere un impatto sul voto e sulle possibili preferenze degli americani. Ma Biden e i dem devono stare attenti ai sondaggi perché non è tutto oro quello luccica. Ecco cosa potrà succedere.

Una base fedele

Una primissima cosa da dire è che il mondo repubblicano sosterrà Trump fino alla fine. Negli ultimi quattro anni il tycoon ha plasmato il Gop a sua immagine e somiglianza. Lo dimostrano anche gli attestati di solidarietà di pezzi grossi del partito come lo speaker della Camera Mike Johnson e lo storico leader dei senatori repubblicani Mitch McConnell. Ma soprattutto ha conquistato il cuore della base repubblicana. La stessa che gli ha consegnato agilmente le primarie, mai davvero combattute. Questo, per prima cosa, ci dice che la sentenza non sposterà milioni di voti. Ma inciderà comunque sulla traiettoria della campagna elettorale, soprattutto a partire da luglio quando l'11 il giudice Juan Merchan stabilirà la natura della condanna.

Cosa dicono i sondaggi

Come ha ricordato il Washington Post, a seconda di come i sondaggisti pongono le domande potrebbero esserci almeno 3 repubblicani su 10 pronti a rivedere la loro posizione su Trump in vista del voto. Questo, è bene ricordarlo, non vuol dire che siano pronti ad abbandonarlo per votare Biden, ma semplicemente potrebbero scegliere un altro candidato, magari Robert Kennedy Jr o non andare proprio alle urne.

In un recente sondaggio di Abc News e Ipsos il 20% dei sostenitori di Trump ha dichiarato di essere disposti a riconsiderare l'appoggio al magnate in caso di una condanna a New York, ma solo il 4% ha affermato di essere già pronto a cambiare il voto. Da mesi i vari istituti di sondaggi provano a capire la reazione degli elettori ad eventuali condanne di Trump.

Il sondaggio Abc News/Ipsos
Il sondaggio Abc News/Ipsos

Con il passare dei mesi la forbice tra i due scenari si è ridotta: sempre meno elettori hanno cioè mostrato di voler cambiare voto in caso di condanna. Anche perché, tra i vari processi in cui è invischiato l'ex presidente quello newyorchese, questo è quello che viene considerato "meno grave" dagli elettori. Nonostante ciò i segnali d'allarme per Trump non mancano. Quasi tutte le rilevazioni mostrano un eventuale ribaltamento nei sondaggi in caso di condanna.

  • New York Times/Siena (nov 2023): da +4% per Trump a +10% per Biden
  • Wall Street Journal (nov 2023): da +4% per Trump a +1% per Biden
  • Nbc News (Gennaio 2024): da +4% per Trump a +2% per Biden
  • Reuters/Ipsos (aprile 2024): da +1% per Biden a + 3% per Biden (che diventa +6% in caso di carcere per Trump)

Tutti questi numeri dimostrano che, se è vero che la base trumpiana non è affatto scossa dalla sentenza, non si può dire lo stesso dell'intero corpo elettorale. Anche se negli ultimi anni il numero degli indecisi è diminuito elezione dopo elezione, basta un'oscillazione di un paio di punti per decidere corse ravvicinate. E infatti nel 2016 e 2020 alcuni Stati sono stati assegnati con margini inferiori al punto percentuale.

L'effetto boomerang: un picco di consensi

La decisione di dichiarare colpevole un ex presidente, primo caso assoluto della storia americana, porta il Paese in un territorio inesplorato, ma soprattutto sulla vicenda gravitano ancora un sacco di incertezze. Ad esempio il tipo di condanna che verrà inflitta al tycoon, se il carcere (difficile) o una semplice multa. Una sentenza "lieve" potrebbe lanciare un messaggio agli elettori che alla fine il processo e la condanna non sono una gran cosa e ridurre il numero degli indecisi.

Sul tavolo rimane un'altra ipotesi e cioè che la condanna galvanizzi un pezzo di America e che questo corra alle urne il prossimo 5 novembre In fondo tutto quello che è emerso durante il processo non era una novità. Le varie testimonianze dall'ex avvocato Michael Cohen alla pornostar Stormy Daniels non hanno scalfito moltissimo i consensi, tanto che nei sondaggi il tycoon è dato sempre intorno al 50%.

Nel 2016 una base ben motivata lo aiutò a battere Hillary Clinton, quindi stavolta spingere sulla persecuzione giudiziaria potrebbe richiamare alle urne quegli elettori dell'America profonda che di solito non votano. Ipotesi che verranno verificate nei prossimi mesi. Ma intanto lo stesso Trump soffia sul fuoco. Ha parlato di sentenza "truccata" e ha fatto cambiare la home page del suo sito per convincere i suoi sostenitori a donare.

trump home page
La nuova home page del sito di Donald Trump

Sul terreno rimangono però altre domande senza risposta, almeno per ora.

L'eventuale condanna che impatto avrà sulla base democratica? Farà tirare un sospiro di sollievo e magari convincerà alcuni di loro a stare a casa perché non entusiasti di Biden? E gli elettori "distratti", quelli che non hanno seguito il processo e ora si trovano con una condanna come reagiranno? Verranno risvegliati a luglio quando arriverà la sentenza vera e propria? Una prima risposta a queste domande arriverà con ogni probabilità il prossimo 11 luglio, con la condanna vera e priopria. Un giorno in cui l'America si troverà ancora un po' più divisa.

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