Il governo francese del presidente Emmanuel Macron sta affrontando in queste settimane la sfida decisivia sul tema dell'immigrazione e su un disegno di legge che ha agitato (parecchio) le acque all'interno della maggioranza. La proposta del governo francese "per controllare l'immigrazione e migliorare l'integrazione" è infatti arrivato al Senato lunedì 6 novembre, dopo aver subito già numerose modifiche. Come spiega Le Monde, annunciato nell'autunno del 2022 da due ministri, Gérald Darmanin (interno) e Olivier Dussopt (lavoro), il testo si muove su due binari principal e contiene una componente di "fermezza" (espulsioni agevolate) e un'altra, volta alla regolarizzazione dei migranti privi di documenti che lavorano in settori in cui vi è carenza di manodopera (come l'edilizia). Il problema è che nelle elezioni del giugno 2022, Macron e la sua coalizione sono usciti fortemente indeboliti dalle urne, perdendo la maggioranza assoluta. E per far passare un disegno di legge di questo tipo, serve un accordo con le opposizioni, soprattutto con i repubblicani.
Il nodo sulla regolarizzazione dei migranti
Come riporta Politico, i senatori francesi hanno iniziato a discutere il disegno di legge che è stato accuratamente pensato per incarnare “durezza e semplicità”, con misure che sono allo stesso tempo "dure contro i delinquenti" da un alto e, dall'altro, ispirate invece "all’umanità", come ha spiegato il ministro degli Interni Gérald Darmanin nel suo discorso al Senato.
Il partito dei repubblicani (Les Républicains) ha subito annunciato che si sarebbe rifiutato di votare a favore del testo a meno che l’articolo 3, che prevede appunto la regolarizzazione dei migranti privi di documenti, non venga rimosso, sulla base del fatto che la concessione di permessi di soggiorno agli irregolari che lavorano in alcuni settori in cui si registra una carenza di manodopera, incoraggerebbe gli arrivi.
Accordo vicino
Il dibattito nel Paese sull'immigrazione si è ulteriormente inasprito a seguito dell'arrivo, nei Paesi dell'Unione europea, di una nuova ondata migratoria e dei timori legati alla sicurezza dopo gli attacchi a Bruxelles e nella città di Arras, nel nord della Francia. La guerra tra Hamas e Israele a Gaza, inoltre, vista l'importante comunità islamica presente in Francia, non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco su un dibattito già rovente. Stando a quanto riportato da Le Figaro, l'accordo con i repubblicani sul controverso articolo 3 del disegno di legge, sarebbe vicino.
L'idea, spiega la testata francese, è la seguente: i prefetti "saranno obbligati" a verificare "la natura delle attività professionali" del cittadino straniero, nonché la sua "integrazione sociale e familiare, il rispetto dell'ordine pubblico, l'integrazione nella società francese, l'adesione allo stile di vita e ai valori della comunità nazionale e l'assenza di condanne penali". Inasprite, inoltre, come chiedevano i conservatori, le condizioni per la concessione del sistema che consente agli stranieri irregolari di beneficiare dell'accesso alle cure sanitarie.
Dopo il dibattito al Senato, il disegno di legge sull'immigrazione passerà al vaglio della Camera bassa francese a dicembre. Per Macron, si tratta di un test fondamentale tanto quanto la discussa riforma delle pensioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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