Macron: "Una federazione contro gli antisemiti. I Repubblicani tradiscono De Gaulle"

Il presidente francese invoca l'ammucchiata anti-destra e attacca frontalmente i repubblicani: "Hanno girato le spalle in qualche ora all'eredità del generale De Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy"

Macron: "Una federazione contro gli antisemiti. I Repubblicani tradiscono De Gaulle"
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Mancano diciotto giorni alle elezioni legislative in Francia, indette dopo i clamorosi risultati delle europee. Pur negando qualsivoglia intromissione, Emmanuel Macron reciterà un ruolo da protagonista in campagna elettorale, come testimoniato dalla conferenza stampa odierna: le accuse di antisemitismo all'estrema destra, l'attacco frontale ai repubblicani - rei di aver voltato le spalle all'eredità di De Gaulle - e l'appello a un'ammucchiata anti-estremista per conservare il potere.

Il voto europeo è stato chiaro, limpido e non poteva essere ignorato, ha esordito il capo dell'Eliseo, dipingendo lo scioglimento dell'Assemblea nazionale come unica strada possibile. "Cadono le maschere e la battaglia dei valori viene alla luce", ha proseguito: "Si vede ora la differenza fra chi difende i propri interessi e chi difende quelli comuni". Poi l'affondo muscolare contro la destra di Le Pen e Bardella, che a suo avviso si sarebbe "resa colpevole di antisemitismo" nella sua campagna elettorale per le europee. Ma non mancano le stilettate contro i repubblicani di Eric Ciotti, rei di volersi alleare con il Rassemblement national: "È come aver girato le spalle in qualche ora all'eredità del generale De Gaulle, di Jacques Chirac e di Nicolas Sarkozy. La destra repubblicana, o almeno colui che ne ha la responsabilità, ha per la prima volta fatto un accordo con l'estrema destra e dico bene 'estrema destra' quando parlo del Rassemblement national".

“Non siamo perfetti. Non abbiamo fatto tutto bene, ma abbiamo dei risultati", l’autocritica di Macron, che ha poi posto l’accento sulle “alleanze fai da te” tra destra e sinistra, riproponendo la maggioranza di governo come una terza via. L’appello del presidente francese è cristallino: serve un’ammucchiata anti-destra. Macron ha infatti invocato il sostegno delle persone"in grado di dire no agli estremi", sfruttando il consueto cavallo di battaglia di chi non ha argomenti migliori, ossia la democrazia in pericolo: "Spero che quando arriverà il momento, uomini e donne di buona volontà che avranno saputo dire no agli estremi si uniranno, si metteranno nelle condizioni di costruire un progetto condiviso, sincero, utile al Paese".

Macron ha sfoderato una serie di promesse al popolo francese. La prima è legata all’energia nucleare e alla costruzione di otto nuovi reattori EPR2, da aggiungere ai sei già confermati:“Il programma del governo dovrà prendere decisioni forti, come la costruzione di otto nuovi reattori nucleari essenziali per la transizione energetica”. Poi, per evitare divisioni, ha annunciato la sospensione del contestato progetto di legge costituzionale sulla Nuova Caledonia:"Per dare più forza al dialogo sul posto e al ritorno all'ordine”. Ma non solo.

Un altro passaggio destinato a fare discutere riguarda la Le Pen: Macron ha affermato di non voler affrontare la leader del RN in un faccia a faccia televisivo, motivando questa decisione nella sua riluttanza a partecipare alla campagna elettorale.

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