La Francia svolta a destra alle elezioni europee e Macron scioglie l'Assemblea nazionale. I primi dati delle hanno premiato il Rassemblement National di Jordan Bardella e di Marine Le Pen, portando invece notizie terribili al presidente francese, che si era speso in prima persona per ottenere un buon risultato a queste europee per poi raccogliere la metà dei voti della Le Pen. Da qui la decisione di tornare alle urne:“Ho deciso di restituirvi la scelta del vostro futuro parlamentare. Questa decisione è grave, pesante ma soprattutto è un atto di fiducia”. Il primo turno si terrà il 30 giugno, il secondo il 7 luglio. Convocati i ministri del governo guidato da Gabriel Attal all'Eliseo, ma l'obiettivo di Macron è chiaro: "Andremo lì (alle elezioni) per vincere", ha confidato un consigliere a Le Figaro. Per spiegare la batosta, invece, dito puntato contro la "forte astensione".
Le primissime stime di Ipsos per France Televisions, Radio France, France 24/Rfi, Public Senat/Lcp segnalano il Rn al 31,5 per cento, in netto rialzo rispetto al 23,34 per cento registrato nel 2019. Un vero e proprio tracollo per il partito del capo dell’Eliseo: Valérie Hayer, la candidata di Renaissance, MoDeM, Horizons e UDI è stimata al 15,2 per cento. I numeri parlano chiaro: più di sette punti percentuali in meno rispetto a cinque anni fa. Raphaël Glucksmann (Partito socialista-Place publique) è quotata al 14 per cento, seguita da Manon Aubry (La France insoumise) all’8,7 per cento, François-Xavier Bellamy (Les Républicains) al 7,2 per cento, Marion Maréchal (Reconquête) al 5,5 per cento e Marie Toussaint (Europe Ecologie-Les Verts) al 5,2 per cento.
Le prime reazioni non si erano fatte attendere, riflettendo emozioni e sentimenti a seconda dei risultati raggiunti. Grande soddisfazione nel Rassemblement National, con il candidato Bardella che aveva immediatamente invocato lo scioglimento dell’Assemblea nazionale e il ritorno alle urne: "Un vento di speranza si è alzato sulla Francia ed è solo all'inizio. I francesi hanno emesso il loro verdetto ed è definitivo". Marine Le Pen aveva posto l’accento sul risultato storico del suo partito a queste europee, sottolineando che il popolo francese ha inviato un messaggio molto chiaro al potere macronista che – voto dopo voto – si sta disgregando: “I francesi non vogliono più una costruzione europea tecnocratica, estranea e sempre più brutale che nega la sua storia, si fa beffe delle sue prerogative fondamentali e si traduce in una perdita di influenza, identità e libertà". Il ritorno alle elezioni è stato invocato anche da Manon Aubry, capolista di LFI: “Macron non ha più la legittimità per portare avanti la sua politica”.
Tra i pochi a sorridere nella galassia macroniana troviamo l'italiano Sandro Gozi, già eurodeputato di Renew Europe. Sesto in lista, l'ex sottosegretario dem dovrebbe essere stato rieletto europarlamentare.
"Oggi l'estrema destra rappresenta il 40% in Francia", la considerazione di Raphaël Glucksmann, il rappresentante della lista del Partito socialista e Place Publique: "Stiamo assistendo a un'ondata che sta scuotendo profondamente le nostre democrazie. Viviamo in un punto di svolta storico. L'estrema destra è in testa in molti paesi europei. Ci opporremo a loro in Europa e in Francia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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