Le aspirazioni dell’Ucraina di entrare a far parte della Nato nel breve periodo sembrano condannate. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in un’intervista alla televisione pubblica Zdf, ha affermato che “è importante rendersi conto che un Paese in guerra non può assolutamente diventare membro della Nato. Tutti lo sanno, non c’è disaccordo su questo argomento”.
Un rifiuto categorico, dunque, della richiesta avanzata dal presidente Volodymyr Zelensky e parte del “piano di vittoria” contro la Russia. Il leader tedesco ha ricordato anche che i membri dell’Alleanza atlantica hanno già “descritto una prospettiva” dell’eventuale adesione del Paese invaso dalla Russia al blocco a guida Usa, sia a Vilnius nel 2023, sia a Washington nel luglio scorso. Al termine dei due vertici, era stato stabilito di “invitare Kiev quando gli alleati avranno deciso e le condizioni saranno soddisfatte” e, secondo Scholz, non è necessario al momento apportare cambiamenti a questa dichiarazione d’intenti. Le sue affermazioni rientrano in toto nelle regole dell’Alleanza, secondo le quali una nazione non può aderire al Patto nel caso in cui sia in guerra o abbia un contenzioso territoriale aperto con un altro Paese.
Il cancelliere continua a muoversi, dunque, lungo la linea della prudenza, a suo avviso necessaria per impedire che il conflitto tra Ucraina e Russia degeneri in uno scontro tra Mosca e la Nato. “Su questo punto sono molto chiaro e non cambierò la mia posizione”, ha affermato Scholz. “Dobbiamo essere molto seri riguardo alla guerra in Ucraina”. Il leader di Berlino ha anche ricordato che il Cremlino ha annullato l’accordo secondo cui i confini non possono essere spostati con la forza, cosa che dovrebbe obbligare gli alleati a “un’azione prudente” che garantisca il sostegno a Kiev e impedisca l’allargamento del conflitto.
Nel corso dell’intervista a Zdf, Scholz ha ribadito anche il suo rifiuto all’invio al Paese invaso di missili a lungo raggio Taurus, capaci di colpire bersagli in profondità nel territorio russo. “Penso sia sbagliato. È una cosa su cui tutti in Germania possono contare. Non agirà in modo avventato”.
Il cancelliere ha anche difeso il progetto di stazionamento di missili statunitensi nel suo Paese, pare di un’ampia gamma di misure volte a potenziare la difesa nazionale e dell’Alleanza tutta, di cui fa parte anche un fondo speciale per la Bundeswehr: “Credo che dobbiamo contribuire a garantire che siamo talmente forti da non essere attaccati”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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