Fresco delle celebrazioni per il cinquantesimo anniversario dello sbarco delle truppe turche a Cipro, il presidente Recep Tayyip Erdogan ha annunciato, una volta rientrato in patria, che Ankara sta valutando la possibilità di costruire una nuova base navale nella parte Nord dell’isola, governata dalla Trnc (Repubblica turca di Cipro del Nord).
“Gli attacchi di Israele non giovano né ai ciprioti, né alla Grecia. Se sarà necessario, costruiremo una base marittima con annesse infrastrutture nel nord”, ha spiegato il sultano. “Continueremo a lottare con determinazione per il riconoscimento della Trnc e per l'attuazione di una soluzione a due Stati”. Erdogan ha anche affermato che la Turchia sta acquistando una nuova nave per la lavorazione di idrocarburi “da impiegare nel Mar Nero. Tra due mesi sarà in Turchia e rimarrà a lavoro per 20 anni, una piattaforma che agirà anche come una base”.
Pare dunque che la mossa del leader di Ankara sia in qualche modo diretta contro lo Stato ebraico, bersaglio nel corso dei mesi dell’infuocata retorica di Erdogan che non solo ha manifestato apertamente il suo sostegno ai terroristi di Hamas, ma ha anche additato il premier Benjamin Netanyahu come “il nuovo Hitler”. L’isola è stata anche presa di mira dagli Hezbollah. A giugno, il capo del Partito di Dio Hassan Nasrallah ha affermato che il suo movimento colpirà obiettivi sensibili nel Paese se esso supporterà Tel Aviv in un eventuale scontro aperto tra l’organizzazione filo-iraniana e le Idf. Uno di questi potrebbe essere la base militare britannica di Akrotiri, impiegata per lanciare raid aerei contro gli Houthi in Yemen e utilizzata probabilmente come hub dall’MI6 e dalla Cia per monitorare le azioni militari israeliane dopo il 7 ottobre.
Per quanto riguarda la situazione interna dell’isola, la Grecia si è detta pronta a sedersi al tavolo per lavorare alla riunificazione, ma non ha aperto alla soluzione dei due Stati. Posizione esattamente contraria quella della Turchia, unico Paese a riconoscere la Trnc. “Siamo pronti a partecipare a un negoziato che porti alla nascita dei due Stati. Riprendiamo da dove abbiamo sospeso le trattative in Svizzera, non ci fermeremo fino a quando non avremo ottenuto il riconoscimento di Cipro Nord”, ha dichiarato Erdogan durante la sua visita.
“Cinquant’anni fa abbiamo mostrato al mondo che i turchi di Cipro non sono soli e continueremo a mostrarlo”. Il governo di Ankara decise di intervenire militarmente sull’isola nel 1974, dopo che la giunta dei colonnelli al potere in Grecia aveva progettato di annettere l’isola tramite un colpo di Stato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.