Erano iniziate male, sono finite peggio. Le Olimpiadi di Parigi saranno ricordate a lungo, e non è detto per forza in senso positivo.
I Giochi Olimpici si erano aperti con una cerimonia in fondo non oltraggiosa, ma brutta. Che è peggio. E quelli Paralimpici si sono chiusi con una cerimonia non inutile, ma imbarazzante.
L'altra sera, parata di chiusura ufficiale delle Paralimpiadi sugli Champs-Elysées, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron, sulla tribuna d'onore, si è lasciato trascinare dall'entusiasmo del pubblico e ha cominciato a saltare a ritmo dei cori «Chi non salta francese non è». Accanto a una rappresentanza di atleti disabili. In carrozzella.
Il famoso esprit de finesse.
La gaffe è stata sottolineata da tutti i media francesi con un video che gira impietosamente sul web, e il capo dell'Eliseo è finito nelle polemiche come un Salvini qualunque che canta: «Senti che puzza stanno arrivando i napoletani...». Ognuno ha i suoi Capitaines.
Ora. Non vogliamo essere noi, adesso, a cadere nella scorrettezza politica dicendo che il disabile, in tutta questa situazione, è solo uno. Quello che salta.
Preferiamo a proposito di Olimpiadi - mettere la parola fine a un evento che sarà citato a lungo. Ma come esempio di tante cose da evitare.E per il resto, come disse prima delle scorse elezioni francesi Matteo Renzi, il Macron italiano: «Se vince la Le Pen, l'Europa salta. Invece se vince Macron...». Anche.
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