Caso Salis, sette antifà si consegnano in Germania: "Non estradateli"

Sette esponenti della sinistra radicale tedesca, su cui pendeva un mandato di cattura di Budapest, si sono consegnati e ora chiedono il processo in Germania

Caso Salis, sette antifà si consegnano in Germania: "Non estradateli"
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Sembra esserci movimento in Europa sul caso delle aggressioni di Budapest del 2023. Nelle ultime ore, sette cittadini tedeschi si sono consegnati alle autorità in Germania: su di loro, da quasi due anni ormai, pendeva un mandato di cattura internazionale spiccato dall'Ungheria. Si tratta di esponenti dell'ala radicale della sinistra tedesca militante, la stessa a cui appartiene Maja T., estradata alcuni mesi fa dalla Germania e ora in carcere a Budapest. Gli imputati risultavano militanti fino alla loro consegna e sono accusati di aver preso parte agli attacchi contro gli esponenti della destra locale nel "Giorno dell'onore", la stessa accusa che pende su Ilaria Salis, che con l'elezione al parlamento europeo ha ottenuto la scarcerazione e l'immunità per i prossimi 5 anni, ormai quasi 4.

Ma i sette antifascisti tedeschi hanno posto una condizione: non vogliono essere estradati. "I nostri clienti vogliono difendersi da queste accuse in Germania. I giovani si sono quindi consegnati alle autorità, nonostante la minaccia di estradizione in Ungheria", si legge in una nota congiunta diramata dai loro legali. "In questo contesto, la cittadina tedesca Maja T. è stata estradata in Ungheria il 28 giugno 2024 in circostanze contrarie allo stato di diritto", aggiungono i legali, che nella nota sottolineano che i loro assistiti "in Ungheria, rischiano una condanna fino a 24 anni di carcere in un processo penale che non rispetta lo stato di diritto".

Ora l'ultima parola spetta alla procura federale e con la loro consegna sale a 8 il numero di imputati che l'Ungheria potrebbe non poter processare per i fatti di Budapest, più Ilaria Salis che fino al 2029 è protetta dall'immunità parlamentare. Gabriele Marchesi, facente parte del gruppo italiano, l'anno scorso ha ottenuto di non essere estradato dal tribunale di Milano. Rexhino Abazaj, albanese residente in Italia, anche lui parte dell'estrema sinistra e dei gruppi antagonisti militanti, aveva provato a scappare in Francia ma qui è stato arrestato e si trova attualmente in carcere alle porte di Parigi. Lo scorso 15 gennaio il tribunale ha dato 15 giorni di tempo all'Ungheria per dimostrare l'imparzialità del processo nel caso di estradizione.

La prossima udienza sarà a metà febbraio, quando il tribunale dovrà prendere una decisione.

Per il momento Salis tace sui "compagni" arrestati ma sabato, durante un evento antagonista in Francia, ha detto che l'Europa ha "un urgente bisogno di posizioni forti contro l'estrema destra e l'estremo centro per sfidare il realismo capitalista, sia nella sua variante liberale sia in quella sovranista". Insomma, l'Europa secondo Salis ha bisogno del Comunismo di matrice integralista. Per fortuna c'erano poche decine di persone ad ascoltarla.

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