"Chiedono la mia morte politica". Lo sfogo di Le Pen dopo la richiesta di condanna

Marine Le Pen rischia 5 anni di carcere, oltre a uteriori 5 anni di ineleggibilità e a una multa di 300mila euro con l'accusa di aver orchestrato un'appropriazione indebita

"Chiedono la mia morte politica". Lo sfogo di Le Pen dopo la richiesta di condanna
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Marine Le Pen potrebbe non candidarsi alle prossime elezioni politiche. L'onorevole del Rassemblement National si è sfogata in un'intervista confessa alla tv francese Tf1 dopo che la Procura ha chiesto al giudice cinque anni di reclusione, di cui due in carcere, una multa di 300.000 euro e cinque anni di ineleggibilità. "La mia sopravvivenza politica, ovviamente, dipenderà dall'esecuzione o meno di questa condanna alla morte politica", ha dichiarato. Toni drastici ma sinceri e reali quelli usati da Le Pen, che in caso di condanna verrebbe tagliata fuori dall'alveo politico francese per 10 anni, di cui 5 da scontare in carcere. "È la mia morte politica che viene chiesta", ha aggiunto.

È accusata di aver orchestrato l'appropriazione indebita dei fondi dei suoi rappresentanti eletti al Parlamento europeo per finanziare il suo partito e la difesa verrà ascoltata solo il prossimo lunedì per esporre la sua tesi, in attesa della sentenza prevista per le prime settimane del 2025. La chiama "condanna alla morte politica" e questo, aggiunge, "credo, che sia stato l'obiettivo fin dall'inizio di questa operazione, che è stata lanciata da un socialista, Martin Schulz, all'epoca presidente del Parlamento europeo, in accordo con la socialista Christiane Taubira, all'epoca ministro della Giustizia francese". Parla di accusa "oltraggiosa" e "sproporzionata rispetto a qualsiasi altra accusa dello stesso tipo" e parla di un "sentimento di rivolta", che secondo lei è stato provato anche da "milioni di francesi", "e anche al di là del mio schieramento politico, poiché l'indignazione suscitata da questa accusa ha in qualche modo attraversato l'intera classe politica".

La sua è una situazione simile, per certi versi, a quella di Matteo Salvini, che avrà la sentenza del suo processo, nel quale rischia 6 anni di reclusione, il prossimo dicembre. Per il caso di Le Pen, molti politici francesi, tra cui l'ex ministro dell'Interno Gérald Darmanin del partito del presidente della Repubblica Emmanuel Macron, hanno espresso le loro riserve sull'idea di una sentenza di ineleggibilità con effetto immediato. In realtà, ha aggiunto Le Pen, "mi sono resa conto che non era la persona sotto processo a essere giudicata, ma l'obiettivo politico che era giudicato".

Sono tutto 24 gli imputati di questo processo, sospettati di aver assunto assistenti di eurodeputati al Parlamento europeo i cui incarichi erano in realtà esclusivamente a beneficio del partito del Rassemblement National.

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