"A rischio la candidatura alle elezioni del 2027". Parte il processo contro Marine Le Pen

Domani la storica leader del Rassemblement National dovrà difendersi dalle accuse di appropriazione indebita di fondi europei per una storia risalente al periodo tra il 2004 e il 2016: se condannata, verrà dichiarata ineleggibile per cinque anni

"A rischio la candidatura alle elezioni del 2027". Parte il processo contro Marine Le Pen
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Si apre domani a Parigi il processo che potrebbe anche sbarrare la strada a Marine Le Pen alla sua candidatura come prossimo presidente della Repubblica Francese nel 2027. La deputata dovrà infatti comparire in tribunale, insieme ad altre 26 persone, nell'ambito del caso dei finti assistenti al Parlamento europeo del Front National (FN), il partito dell'estrema destra in Francia poi trasformato in Rassemblement National (RN). Le Pen dovrà rendere conto di "appropriazione indebita di fondi europei", un'accusa per cui rischia fino a dieci anni di prigione e un milione di euro di multa, oltre che fino a cinque anni di ineleggibilità: un tempo abbastanza lungo per compromettere definitivamente le proprie ambizioni presidenziali.

L'indagine giudiziaria a carico del partito politico era stata aperta nel 2015, quando venne scoperta una consistente frode ai danni dell'Eurocamera: tra il 2004 e il 2016, infatti, i responsabili del FN prima e del RN dopo avrebbero usato i fondi europei per assumere e pagare assistenti che in realtà lavoravano per il partito a Parigi su dossier non legati a Strasburgo e Bruxelles: la cifra della presunta deviazione è di poco inferiore ai 7 milioni di euro. Marine Le Pen, indagata nel 2017, è accusata di avere partecipato a un vero e proprio "sistema strutturato e centralizzato", portato avanti dai "successivi dirigenti del partito", che all'epoca sommerso dai debiti. Oltre alla leader di RN compariranno in tribunale anche Louis Aliot, sindaco di Perpignan e attuale vicepresidente del partito (dal 2020) - nonché figura storica del movimento di destra ed ex compagno della stessa Le Pen -, l'ex numero due del FN Bruno Gollnische il portavoce del partito Julien Odoul.

In tutto, quindi, saranno 27 persone sul banco degli imputati. A causa del suo stato di salute non comparirà invece in dibattimento Jean-Marie Le Pen, il 96enne fondatore del Front National che è stato europarlamentare tra il 1984 e il 2003 e poi di nuovo tra il 2004 e il 2019. Marine Le Pen, anche lei ex eurodeputata, dal 2015 al 2017, ha preso nel 2011 i comandi del partito fondato dal padre, prima di lasciarle al suo delfino, Jordan Bardella, nel settembre del 2021, per presiedere il gruppo RN all'Assemblea nazionale.

Bardella, che è stato anche lui assistente di un europarlamentare di Rassemblement National per alcuni mesi nel 2015, non figurerà tra gli imputati che si presenteranno in aula a partire dalla giornata di domani. La Le Pen si è sempre detta innocente: nega qualsiasi tipo di accusa e si considera perseguitata dalla giustizia.

Il suo entourage ha assicurato che lei si presenterà comunque regolarmente in tribunale e non si nasconderà dietro i suoi avvocati, nonostante il processo coincida con una situazione politica piuttosto importante, con i primi passi del nuovo governo guidato da Michel Barnier, la cui sopravvivenza dipende anche dalla protezione di RN.

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