Anche Supermario torna a sperare. Ipotesi Cartabia nuovo premier

Giornata di incontri per Draghi. Le perplessità del Colle sull'avvicendamento. Domani Mattarella al plenum Csm

Anche Supermario torna a sperare. Ipotesi Cartabia nuovo premier

Vedo gente, faccio cose. Tante cose. Una chiacchierata con Sergio Mattarella per valutare lo stato dell'arte, discutere «degli ultimi sviluppi dell'azione di governo» e, pare, svolgere un veloce casting: la Cartabia a Palazzo Chigi? Al Colle non sembrano entusiasti. Poi un colloquio, lungo, più di un'ora, a Montecitorio con Roberto Fico, ufficialmente per esaminare i prossimi provvedimenti legislativi che arriveranno alla Camera. Ancora, un incontro con Marta Cartabia, tema la riforma della giustizia. E, per non farsi mancare proprio nulla, ecco in serata pure Maria Cristina Messa e il Cnr. Insomma, a meno di una settimana dal via alla grande corsa che in un modo o nell'altro lo vedrà tra i protagonisti, Mario Draghi, come dicono a Palazzo Chigi, sta sul pezzo.

Da una parte il silenzio pubblico del premier, che tanto sta innervosendo i partiti, sull'argomento presidenza: del resto, fanno sapere, quello che doveva dire l'ha detto, quello che doveva fare l'ha fatto, mettendo gli atti la sua disponibilità di «nonno al servizio del Paese». Ora tocca agli altri muoversi. Dall'altra un'intensa e pubblicizzata attività istituzionale, come per ricordare a tutti che SuperMario è in campo. Quirinale? Palazzo Chigi? Si vedrà. La situazione è ben sintetizzata da un articolo del New York Times. Draghi sul Colle, scrive il quotidiano americano, «potrebbe estendere il momento d'oro della politica italiana e rassicurare i mercati», però c'è il rischio che senza la guida dell'ex presidente della Bce, «togliendogli le mani dalle leve del potere e dai negoziati con l'Europa, si torni all'instabilità e al caos che farebbe perdere al Paese la migliore opportunità da generazioni».

Ma le due opzioni sono legate. Se prenderà il posto di Mattarella, bisognerà trovare qualcuno in grado di «assicurare continuità» e applicare il Pnrr come si deve. Soluzioni alla Cartabia e Franco non convincono. Se invece resterà alla guida dell'esecutivo, il premier dovrà essere messo in grado di guidare l'Italia senza perdersi nelle mediazioni con i partiti. La pandemia e la crisi economica richiedono polso, coesione e una certa dose di decisionismo. Nei prossimi giorni Draghi potrebbe ricevere i leader della maggioranza: nel caso domanderà garanzie.

Con Mattarella un incontro definito di routine, uno dei tanti per fare il punto della situazione pure sulle questioni più calde, uno degli ultimi forse, visto che siamo ormai alla scadenza del mandato. Prima di lasciare, il presidente sarà comunque chiamato ad affrontare l'ennesimo scontro interno alla magistratura.

Dopo il braccio di ferro tra Csm e Consiglio di Stato sulle nomine ai vertici della Cassazione, con annullamenti, ricorsi, polemiche e riproposizioni, Mattarella condurrà domani il plenum del Consiglio superiore con la speranza di riuscire a mettere un po' di ordine o almeno a raffreddare i toni. Non sarà facile.

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