Gli antisionisti puntano ad assediare la Bicocca

Hanno unito le forze, hanno alzato la posta in gioco. E adesso puntano a diffondere l'intolleranza a macchia d'olio

Gli antisionisti puntano ad assediare la Bicocca
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Hanno unito le forze, hanno alzato la posta in gioco. E adesso puntano a diffondere l'intolleranza a macchia d'olio. Dopo aver messo sotto scacco l'Università di Torino e aver creato disordini alla Sapienza di Roma, i collettivi rossi (nella foto) sono pronti a ripetere l'operazione sovversiva alla Bicocca di Milano. Sempre con il solito obiettivo: costringere l'ateneo di turno a interrompere le cooperazioni scientifiche con Israele. Ormai, l'avversione allo Stato ebraico nei luoghi della cultura è diventata infatti un paradigma che gli antagonisti mirano a esportare in modo sistematico. Nel capoluogo lombardo, l'organizzazione giovanile comunista Cambiare rotta ha ad esempio esplicitato la volontà di «fare come a Torino», dove i collettivi avevano spinto le autorità universitarie a bloccare l'accordo Maeci con Israele. Domani alla Bicocca si riunirà il Senato accademico e gli studenti con la kefiah aspirano al medesimo risultato. «Vincere è possibile», hanno già scritto in un comunicato diffuso sui social. Per il primo pomeriggio, gli attivisti hanno quindi convocato un corteo di protesta e al contempo hanno rilanciato la richiesta di un incontro pubblico con la rettrice Giovanna Iannantuoni. Il loro è un modus operandi ormai collaudato, già visto in analoghe situazioni. Funziona così: preannunciano disordini, poi passano all'azione e occupano l'ateneo. Quindi chiedono di parlare con le autorità accademiche, in realtà non per dialogare con esse o per trovare soluzioni condivise, bensì per imporre la loro inderogabile agenda dell'odio. Il loro aut-aut finalizzato al boicottaggio di Israele. A Torino il ribaltone è riuscito, a Bari quasi. Nella città pugliese, gli studenti hanno comunque ottenuto una seduta straordinaria del Senato accademico. Tanto è bastato a galvanizzare i novelli agit-prop.

«Queste vittorie costituiscono un importante precedente, che ci indica la necessità di generalizzare la mobilitazione in ogni facoltà per rompere la complicità del nostro sistema universitario con la filiera della guerra e la propaganda filosionista», avevano scritto in un comunicato. E nei giorni scorsi alcuni attivisti torinesi erano arrivati a Milano per raccontare le loro gesta ai compagni di militanza. Domani scatterà di nuovo l'azione: obiettivo dichiarato, lo scacco alla Bicocca.

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