"Berlusca devi morire? Scherzavo". Le scuse del consigliere grillino

Le scuse del grillino Rajinder Singh Jimmy, consigliere M5S a Campagnola Emilia, dopo il post su Berlusconi. Ma il Movimento chiede le dimissioni

"Berlusca devi morire? Scherzavo". Le scuse del consigliere grillino

L'estrema difesa dopo la frittata arriva nel primo pomeriggio di ieri. Il grillino di Campagnola Emilia Rajinder Singh Jimmy, consigliere e capogruppo del M5S, "con grande umiltà" si è scusato peril post su Facebook in cui augurava a Berlusconi di morire.

La polemica politica, in fondo, l'aveva centrato in pieno. Non solo la richiesta di dimissioni da parte degli avversari politici locali, ma anche a livello nazionale si era arrivato a chiedere un intervento del capo politico Di Maio e dei vertici del Movimento. Tanto che sarebbero arrivate non solo le richieste di scuse dal suo partito, ma c'è anche chi sta seriamente pensando di chiedere la testa (politica) del consigliere.

È in questo contensto che s'inseriscono le scuse del grillino pubblicate su Facebook: "Con grande umiltà e sincerità è mio dovere rivolgere le mie più sentite scuse a tutti coloro i quali è stata lesa la propria sensibilità morale - ha scritto il consigliere 38enne - Dichiaro fin da subito che il mio 'post' non voleva essere assolutamente discriminatorio o offensivo nei confronti di nessuno e soprattutto riguardo al Personaggio politico cui si fa riferimento".

Lo specchio su cui Rajinder Singh Jimmy cerca di arrampicarsi è però piuttosto scivoloso. "Mi rendo conto che le mie parole, se pur copiate da altro profilo, danno un senso sbagliato del commento che era da me inteso come 'battuta sul piano professionale e non umano, del personaggio in questione'; cioè voleva essere una battuta (pesante) in riferimento a lasciare lo spazio politico che rappresenta non di certo un augurio per la sua dipartita". Insomma: tutto "uno scherzo". Macabro.

Il fatto è che il consigliere continua da ieri a sostenere la tesi del profilo pubblico diverso da quello privato (però aperto a tutti). Come se il suo ruolo da consigliere si scindesse da quello del normale cittadino. Il consigliere Rajinder Singh dice "A", ma Jimmy può pure sostenere "B". "Prima cosa, la bacheca Facebook di Rajinder Singh Jimmy è personale – aveva detto ieri –. Non c’entra nulla con il consigliere comunale. Il mio profilo è pubblico ma è personale".

Dopo la pubblicazione del post molti esponenti di Forza Italia avevano invocato le scuse (e non solo). "In politica non possono esistere nemici, solo avversarsi - diceva Galeazzo Bignami, capogruppo di Fi al consiglio regionale e neodeputato - L’odio che le sinistre riversavano su Berlusconi oggi lo riversano i 5stelle che hanno ormai surrogato il Pd a sinistra anche in questo".

Ma per il consigliere grillino si tratta di una sorta di complotto.

"Tengo a ribadire - ha scritto - che probabilmente chi già aveva contro di me antipatie o sospesi Politici ovviamente ha colto l'occasione al volo per utilizzare detto post a suo uso e consumo tra l'altro pubblicandolo in maniera parziale omettendo (o forse tagliandone) alcune parti da cui si evinceva il carattere scherzoso della condivisione".

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