Confermata la morte del "Fantasma di Kiev", il pilota che ha abbattuto 49 caccia nemici

Il maggiore Tarabalka ucciso il 13 marzo. Era una leggenda grazie ai social

Confermata la morte del "Fantasma di Kiev", il pilota che  ha abbattuto 49 caccia nemici

È morto lo scorso 13 marzo, ma solo ieri la notizia è diventata ufficiale, dopo un lungo tira e molla. Secondo quanto riferisce «The Times» il maggiore dell'aeronautica ucraina Stepan Tarabalka, 29 anni, è stato ucciso in combattimento quando il suo caccia MiG-29 è stato abbattuto dalla contraerea russa. La sua guerra è durata poco più di due settimane, abbastanza per diventare una leggenda presso l'opinione pubblica ucraina, che lo aveva ribattezzato il «Fantasma di Kiev».

Nelle prime fasi della guerra Tarabalka, che allora non aveva ancora un nome e un cognome, aveva conquistato grande fama come «oscuro vendicatore dell'aria». Nei cieli ucraini il maggiore infatti dal 27 febbraio fino alla sua morte aveva abbattuto almeno 49 caccia dell'esercito russo. Una figura, la sua, che per molto tempo è stata sospesa tra la realtà, seppure un po' romanzesca, e la leggenda metropolitana, anche se quello che contava, nei primi giorni di guerra, era la capacità di simili racconti, di una preziosa riserva di galvanizzare gli ucraini all'inizio della loro stoica resistenza contro l'invasore russo. Insomma, del «Fantasma di Kiev» non era tanto importante che esistesse davvero, ma l'esempio che doveva trasmettere al suo popolo.

Inizialmente la leggenda del «Fantasma di Kiev» era stata alimentata da una serie di video comparsi sui social media, subito diventati virali, di aerei ucraini in volo con la testimonianza su un pilota di MiG-29 capace di abbattere sei aerei russi da solo nel primo giorno di guerra e per questo da considerare il primo asso dell'aviazione del XXI secolo, essendo questo riconoscimento attribuito a chi abbatte almeno cinque aerei nemici. Poi ci si era messo anche l'ex presidente ucraino Petro Poroshenko, che in un tweet aveva pubblicato la foto del fantomatico pilota, alla guida del suo aereo, non dentificabile per via del casco, della visiera e della maschera indossati.

Ora, a molte settimane dalla sua morte, il «Fantasma di Kiev» ha un nome e un cognome, oltre a un volto. Un personaggio la cui esistenza viene confermata quando non c'è più. Il quotidiano londinese cita i familiari: «Tutto ciò che sappiamo è che nostro figlio stava conducendo una missione di volo. Ha compiuto la missione, ha fatto il suo dovere. Ma non è più tornato a casa».

Dopo la sua morte il pilota è stato insignito della massima onorificenza ucraina, l'Ordine della Stella d'Oro, per il suo coraggio in combattimento, e gli è stato conferito postumo il titolo di Eroe dell'Ucraina. Il casco e il visore di Tarabalka, soprannominato «angelo custode» dai propri connazionali, dovrebbero essere presto venduti all'asta a Londra.

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