La denuncia del Cremlino. "Usa coinvolti direttamente. Ci sono le intercettazioni"

Che ci fossero gli Stati Uniti dietro le quinte del conflitto in Ucrania, Mosca lo ha sempre sostenuto, in modo più o meno velato

La denuncia del Cremlino. "Usa coinvolti direttamente. Ci sono le intercettazioni"

Che ci fossero gli Stati Uniti dietro le quinte del conflitto in Ucrania, Mosca lo ha sempre sostenuto, in modo più o meno velato. Ma finora il Cremlino aveva imputato a Washington solo di combattere «una guerra per procura».

Ora, dopo l'ultimo pacchetto di sanzioni Usa che ha colpito anche l'ex ginnasta olimpica Alina Kabaeva, considerata la storica fidanzata del presidente russo Vladimir Putin, i toni dello scontro tra Russia e Ucraina si sono alzati e per la prima volta dall'inizio del conflitto Mosca ha accusato gli Stati Uniti di un coinvolgimento diretto nelle azioni militari in Ucraina. È la Bbc a riportarlo, citando il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, che ha rinfacciato all'amministrazione Biden di aver approvato bersagli presi di mira dalle forze ucraine con missili Himars di fabbricazione Usa e in grado di colpire obiettivi fino a 70 chilometri di distanza. Mosca sarebbe in possesso di registrazioni intercettate che proverebbero come gli Usa siano «direttamente responsabili di tutti gli attacchi missilistici approvati da Kiev contro aree residenziali e infrastrutture civili negli insediamenti del Donbass e in altre regioni, che hanno causato la morte di innumerevoli civili». I russi ritengono che tale accusa sia avvalorata dalle dichiarazioni rese al quotidiano britannico Telegraph dallo stesso vicecapo dell'intelligence militare ucraina, Vadym Skibitsky. Nell'intervista lo 007 spiega che Kiev concorda con gli Stati Uniti tutti i bersagli degli attacchi effettuati con i sistemi d'artiglieria, inclusi i noti lanciatori multipli Himars, e che gli Usa esercitano un diritto di veto di fatto sulla conduzione degli attacchi. Ma non forniscono all'Ucraina le coordinate degli attacchi.

Sul campo da ieri i russi stanno cercando di consolidare la loro posizione nel sud del Paese, mentre preparano una controffensiva con l'obiettivo di avanzare fino al confine amministrativo di Kherson. Regione che le autorità hanno ordinato di evacuare. Le operazioni di evacuazione sono cominciate, sotto il tiro dei russi che hanno sparato su un pullman carico di persone in fuga, uccidendone due. L'intelligence britannica prevede che il flusso di civili in movimento aumenterà nei prossimi giorni.

Continua anche la controffensiva di Kiev, che negli ultimi giorni in questa provincia ha liberato altri 7 villaggi, portando a 53 i centri della zona tornati sotto controllo ucraino. Le truppe di Kiev sono riuscite anche a respingere l'avanzata dell'esercito russo nella regione di Kharkiv, nonostante gli intensi bombardamenti contro vari insediamenti. Gli attacchi di artiglieria ucraini si starebbero invece concentrando sulla città di Donetsk, controllata dalle forze separatiste alleate alla Russia. Attacchi che, seconda Mosca, verrebbero effettuati utilizzando proiettili a grappolo con mine antiuomo contro i quartieri civili.

L'intelligence ucraina, invece, accusa l'esercito russo di torturare i loro prigionieri di guerra e di ucciderli per occultare le prove delle torture. Violenze che sarebbero state condotte dai «militanti insediati dalla Russia insieme ai mercenari del gruppo Wagner controllato dal Cremlino».

Dall'altra parte il Cremlino punta il dito contro Kiev che non rispetterebbe il diritto internazionale sui prigionieri di guerra. Secondo la Russia «l'80% dei prigionieri russi tornati dalla prigionia in Ucraina ha subito degli abusi fisici».

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