Al termine del Consiglio europeo, Mario Draghi si è fermato in conferenza stampa per ragguagliare sui temi discussi durante il vertice, l'ultimo con Angela Merkel in veste di cancelliera tedesca. La conferenza è iniziata più tardi del previsto e lo stesso premier si è scusato con i presenti: "Scusate per la lunghissima attesa, non sono stato io a far tardi ma la discussione è stata più lunga del previsto. Si era immaginato come un Consiglio di transizione, si è rivelato un Consiglio importante e con discussioni complesse".
Sul tavolo dei leader Ue c'è stata la transizione energetica ma anche la questione polacca, che in questo momento preoccupa per l'Europa. Ma sono stati numerosi i temi affrontati. "Bisogna riparare le debolezze della costruzione europea, non distruggere la costruzione, e penso che nessuno lo voglia", ha dichiarato il premier nel corso dell'incontro coi giornalisti.
La questione migratoria
Sembra rientrata l'ipotesi di apportare modifiche al trattato di Schengen, per quanto riguarda la questione migratoria. Lo ha riferito lo stesso Draghi, spiegando che è "sparito qualsiasi riferimento" nelle conclusioni del Consiglio Ue. "Per questo noi siamo soddisfatti", ha dichiarato il premier italiano. "Io ho sottolineato il fatto che siamo lasciati fondamentalmente soli ma oggi questa situazione è un problema di tutti. L'importante è non dividersi, non ha senso privilegiare un Paese o una rotta", ha proseguito il premier, lanciando un monito agli altri Paesi: "Sui rimpatri occorre che l'Unione europea agisca tutti insieme". In ogni caso, ha chiarito Draghi, "da parte della Ue non c'è alcuna apertura al finanziamento dei muri sulle frontiere esterne. La commissione non è d'accordo, in tanti nel Consiglio europeo, compresi noi, non sono d'accordo".
Il caso Polonia
Lo scontro tra Varsavia e Bruxelles sta agitando le acque in Europa e il clima all'interno dell'Unione non è mai stato così teso. "Non ci sono alternative. Le regole sono chiare. Non è stata messa in discussione una legge secondarie dell'Unione ma è il Trattato. La Commissione non può fare altro che andare avanti ma bisogna mantenere un dialogo con la Polonia, una strada politica aperta", ha detto Mario Draghi parlando del caso Varsavia, oggetto di una lunga discussione durante il Consiglio europeo. Il premier ha poi aggiunto: "Serve estrema chiarezza sui principi dell'Unione e disponibilità al dialogo. È molto importante il linguaggio, il rispetto delle posizioni da entrambi gli interlocutori".
Il premier Draghi ha anche spento le polemiche sulla posizione italiana: "Nessuno in Europa ha dubbi sul fatto che questo governo sia europeista. L'adesione della Lega del governo è stata decisa sulla base del rispetto del diritto dell'Unione e del rispetto del percorso che ci ha portato all'euro".
La transizione energetica
Tema caldo del vertice anche quello della transizione energetica, soprattutto visti gli ultimi sviluppi internazionali. "La Commissione europea ha proposto per il momento soluzioni di breve periodo, ma servono soluzioni strutturali. Serve una strategia che punti all'autonomia strategica dell'Unione europea sull'energia, e per questo nel lungo periodo non bisogna dipendere dal gas fornito da altri Paesi", ha dichiarato il presidente del Consiglio italiano, ribadendo concetti già noti che sono al momento oggetto di analisi e di studio.
Anche per questo motivo, "siamo stati espliciti: bisogna cominciare a preparare ipotesi da subito per uno stoccaggio integrato per quanto riguarda le scorte strategiche e fare un inventario delle varie riserve disponibili nei Paesi per proteggere in egual misura i Paesi Ue". Quindi, ha aggiunto: "Difficile rinunciare al gas immediatamente. Ma il punto di arrivo deve essere quello delle rinnovabili. Sul nucleare alcuni Paesi hanno chiesto di prevederlo come le energie pulite, ma per il momento bisogna continuare sulle rinnovabili che conosciamo".
Divergenze in Consiglio, invece, per quanto riguarda l'adozione del nucleare: "Alcuni Paesi chiedono di inserirlo tra le fonti di energia non inquinanti, accettabili. La commissione procederà a una proposta a dicembre. Ci sono posizioni molto divisive in Consiglio. Vedremo quale nucleare e poi in ogni caso ci vuole moltissimo tempo".
Pensioni e Pnrr
Spazio anche per le questioni interne, con una domanda sulle pensioni rivolta a Mario Draghi da parte della sala stampa, nei giorni in cui è acceso il dibattito sulla riforma. "Il tema delle pensioni è oggetto di discussione della legge di bilancio, quota cento non verrà rinnovata ma occorre assicurare una gradualità nel passaggio verso la normalità". Il premier ha ribadito di non essere favorevole a quota 100 e ha aggiunto che "non verrà rinnovata tra tre anni, ma occorre essere graduali". La manovra economica ricade anche sul Pnrr, sul quale Draghi si dice ottimista: "Non c'è nessun ritardo e non registro nessuna preoccupazione. Bisogna andare avanti con convinzione e rapidità sull'attuazione degli impegni presi". Quindi, per facilitare il raggiungimento degli obiettivi, Mario Draghi ha spiegato che arriverà un decreto per snellire l'iter.
Situazione coronavirus
Sulla gestione della pandemia in Italia, Mario Draghi ha ripreso i dati Iss dell'ultima settimana, mostrandosi abbastanza tranquillo: "In Italia i contagi sono maggiori di pochi giorni fa ma bisogna capire se è dovuto al numero di tamponi che è molto più elevato di prima. Fra pochi giorni lo sapremo". La situazione nel Paese è sotto controllo e al momento non c'è il rischio di assistere a una replica di quanto sta accadendo un Uk: "Rispetto alla Gran Bretagna noi abbiamo mantenuto delle cautele come mascherine e distanziamento".
E nel dettaglio della campagna vaccinale, per quanto riguarda la possibilità di somministrare a tutti la terza dose, ha spiegato che "sarà necessaria per certe categorie, si procederà in ordine di importanza, in quel senso sarà fatta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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