Il fascismo non arriva: delusione dem

E se il fascismo alla fine non arrivasse? Porca miseria. C'è quasi da preoccuparsi. No, non a destra, l'inquietudine è tutta a sinistra

Il fascismo non arriva: delusione dem

E se il fascismo alla fine non arrivasse? Porca miseria. C'è quasi da preoccuparsi. No, non a destra, l'inquietudine è tutta a sinistra, un rammarico, una delusione, perché poi uno sta lì pronto a vivere e soffrire la resistenza, quasi come un personaggio di Fenoglio e poi ti ritrovi a commentare i tacchi di Giorgia Meloni, senza uno straccio di eroismo. Sono cose che ti cambiano la vita. È per questo che si sta ancora lì a sperare, come si fa con una profezia, cercando negli occhi luciferini di Ignazio Benito La Russa il segno che i tempi sono finalmente maturi, che si può andare in montagna con la morte nel cuore e il fazzoletto rosso per la rivoluzione. Da clandestini. «Il tuo nome di battaglia era Pinin e io ero Sandokan». Invece niente. Ci si dovrà accontentare di andare in piazza, mettendo in scena l'ultima replica della rabbia e dell'indignazione, cercando un saluto romano che non puzzi troppo di imbecillità o rivendicando l'approvazione della legge Zan. Non è la stessa cosa. Non è esattamente quello che serviva. È la vecchia storia del fascismo eterno, utile per tenere la brace accesa, indossando i panni della sentinella, pronti a sobbalzare al minimo rumore di marcia su Roma. Si può fare lo stesso, ma manca il pathos. È restare immersi nella solita finzione, con il rischio di invecchiare senza aver vissuto, scontando gli anni nell'alienazione. È faticoso sentirsi veri antifascisti senza uno straccio di fascismo. Non è che puoi sempre ricorrere alla fantasia. Non è facile incarnare Matteotti, Gobetti, Amendola, i fratelli Rosselli, Gramsci o almeno Pajetta sfidando il regime nei salotti della televisione di Stato o urlando con coraggio i propri «no» dai palcoscenici virtuali. Non solo è finto, ma offende chi la dittatura l'ha scontata davvero, sulla pelle, facendo i conti con la paura, quella reale, quella che non ti fa respirare. Ora va bene che l'antifascismo è un'ideale eterno, ma non si può neppure prendere per i fondelli la storia. Che fare, allora? Si potrebbe andare lì dove la libertà davvero è un lusso. Non ci sarebbe bisogno di fingere. Le destinazioni non mancano. È che a Mosca c'è la guerra e Teheran è lontana e Pechino lo è ancora di più. Tanto per dire, chiaro, perché poi mica quelli sono fascisti.

Il nostro antifascismo in fondo è profondamente nazionalista. Tutt'al più se la prendono con gli yankee. La realtà è che questa Meloni rischia di essere una delusione. È per questo che il Pd non fa il congresso. Senza fascismo non si sa cosa dire.

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