"Forze di pace italiane in Ucraina, Gaza e Libano"

Il ministro Crosetto ad Atreju: "Disponibili a svolgere questo ruolo. Le spese sulla Difesa? Prerequisito per tutto, anche per le scuole"

"Forze di pace italiane in Ucraina, Gaza e Libano"
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Nei due anni di governo Meloni l'Italia ha ritrovato la propria centralità in politica estera svolgendo un ruolo importante in scenari geopolitici strategici, oggi la nostra nazione riscopre la sua vocazione diplomatica che per decenni ha caratterizzato il proprio modo di agire sullo scacchiere internazionale. Si tratta di una proiezione verso l'estero e un'ampiezza di vedute - sempre partendo da una prospettiva italiana - che si respira nel villaggio Atreju a Circo Massimo ed è emersa nel panel «Peacekeepers. La via italiana alla costruzione della pace» svoltosi ieri sera.

L'attesa per l'evento era palpabile sia per i relatori presenti, Lorenzo Fontana (presidente della Camera dei deputati), Guido Crosetto (ministro della Difesa), Ettore Rosato (deputato, vicesegretario di Azione), Andrea Margelletti (presidente del Centro Studi Internazionali), Stefano Pontecorvo (presidente di Leonardo), sia per l'attualità del tema. Nelle ore precedenti l'iniziativa, introdotta da Giulio Terzi di Sant'Agata (senatore FdI, presidente della Commissione Politiche dell'Unione Europea) e moderata dal giornalista Francesco Verderami, il ministro Crosetto aveva aperto alla possibilità di dispiegare forze di peacekeeping in Ucraina: «Io spero di parlare di pace, di peacekeeping il prima possibile in Ucraina, ma anche a Gaza e in Libano. Noi siamo disponibili a svolgere questo ruolo, che è un ruolo nel quale ci siamo sempre distinti come nazione». Parole importante anche perché discusse nell'incontro avuto a Varsavia tra il presidente francese Macron e il premier polacco Tusk.

Intervenendo ad Atreju Crosetto si è soffermato sulla necessità di investire sulla difesa: «Ci siamo trovati a vivere dei tempi nei quali qualcuno ci dirà: o vi difendete da soli o nessuno lo farà».

Il ministro della Difesa ha poi spiegato: «La cosa più vigliacca che si possa fare è mettere in concorrenza le spese della difesa con gli asili, la sanità, la scuola, sono due cose completamente diverse, la difesa è un prerequisito, senza la difesa non ci sono scuole, ospedali, non c'è la democrazia, per quello dico che dobbiamo escluderlo dal patto di stabilità», aggiungendo «oggi siamo fragili ed esposti, Trump servirà a svegliare l'Europa». Crosetto si è soffermato anche sulla situazione in Medio Oriente affermando: «Mi aspetto a giorni qualche notizia positiva anche per Gaza», e non è mancato un riferimento a Giuseppe Conte definendolo un «quaquaraquà»: «Sono stufo di dovermi confrontare tutti i giorni con i Cinquestelle che con Conte hanno accettato e sottoscritto il 2%» del Pil da investire nella Difesa «e oggi fanno finta che non sia un loro problema». Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha invece sottolineato come l'Italia debba avere un «ruolo di pacificatore e paese che tenta di stabilizzare l'area del Mediterraneo» aggiungendo «mi piacerebbe vedere un'Italia che influisca ancora di più in quello che credo sia il terreno suo principale che è il Mediterraneo».

La dimensione internazionale dell'Italia è stata anche al centro dell'intervento del presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo che ha sottolineato come nel 2025 «ci saranno belle sorprese per Leonardo, che si sta proponendo come hub dell'integrazione europea e si e' messo alla ricerca di partner».

A testimoniare l'attenzione alla politica estera in questa edizione di Atreju, in attesa dell'arrivo di Javier Milei, ieri è stato consegnato il «Premio Atreju» ai giornalisti Stefania Battistini e Simone Traini su cui pende un mandato d'arresto della Russia dopo aver seguito in prima linea l'offensiva ucraina a Kursk.

Oggi alle 21 si terrà invece il panel «Conservatori in e oltre l'Europa» con gli alleati di Fratelli d'Italia in Europa moderato dal Segretario generale del Partito Ecr Antonio Giordano.

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