"Israele deve fare di tutto per gli ostaggi. E annientare Hamas e Jihad islamica"

Il presidente della Nuova Udai 10.0: "Gaza preoccupa per tunnel e trappole esplosive. Pietà per i civili? Se non l'avessimo, l'avremmo già spianata"

"Israele deve fare di tutto per gli ostaggi. E annientare Hamas e Jihad islamica"
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Enrico Mairov, veterano dei corpi speciali israeliani, vive a Milano. Presidente della Nuova Udai 10.0, l'associazione di amicizia fra Italia e Israele, non ha peli sulla lingua.

A Gaza ci sarà la controffensiva via terra?

«È una domanda molto difficile. Israele deve fare di tutto per liberare gli ostaggi come a Entebbe (leggendaria operazione che nel 1976 portò alla liberazione di 102 ostaggi in Uganda nda), ma deve anche annientare Hamas e Jihad islamica».

Lei ha servito nei corpi speciali. Sa bene che Gaza è una giungla urbana...

«Non solo: ha pure una città sotterranea con chilometri di tunnel e una rete di trappole esplosive. I terroristi hanno avuto 20 anni per creare questo gigantesco bunker. Non sarà una passeggiata, ma una battaglia durissima in mezzo a case e palazzi minati».

Hamas può avere armi di distruzione di massa?

«I siriani loro alleati cos'hanno ancora nei loro arsenali? Il presidente Herzog ha dichiarato che sui corpi dei terroristi del 7 ottobre sono state trovate chiavette usb con manuali sulla preparazione del cianuro per disperderlo in mezzo alla popolazione. Temo che da Gaza potrebbero saltare fuori armi non convenzionali».

Perché colpite anche scuole, moschee e zone civili?

«Sotto moschee, scuole, asili, ospedali di Gaza ci sono le basi principali di comando e controllo di Hamas oltre agli arsenali. E utilizzano i lanciamissili vicino a questi edifici».

Hamas non ha avuto pietà dei bimbi israeliani. Voi avete pietà di quelli palestinesi?

«Se Israele non avesse avuto pietà dei bambini crede che la sera dell'8 ottobre ci sarebbe stato ancora un palestinese in vita a Gaza? Se non avessimo avuto pietà dei civili la Striscia, oggi, sarebbe spianata come un parcheggio».

L'Iran interverrà oppure userà i suoi alleati locali in Libano, Siria, Yemen, Irak?

«L'Iran ha dichiarato molte volte che vuole la distruzione di Israele. Di conseguenza Netanyahu ha risposto che non avranno mai l'atomica. Se l'Iran ci attaccasse, direttamente o indirettamente, attraverso i suoi alleati dovremmo difenderci con tutti i mezzi a disposizione».

Cosa pensa di una soluzione come nel 1982 quando Arafat e i fedayn si ritirarono, grazie alle mediazione Usa, lasciando il Libano?

«Cosa ci ha guadagnato Israele? La mia opinione è che dobbiamo difendersi nella maniera più decisa, perché a nessuno possa venire di nuovo in mente di uccidere neonati e anziani come il 7 ottobre. Non si può trattare con un cancro, che ti uccide».

Se Hamas venisse spazzato via cosa succederà, dopo, nella Striscia di Gaza?

«Le donne iraniane protestano contro il regime khomeinista. Il popolo di Gaza non l'ha fatto contro Hamas: si è ammalato di nazismo come quello tedesco. La soluzione politica per Gaza avverrà solo dopo la sconfitta totale dei terroristi».

Lei vive a Milano. Cosa pensa quando vede le manifestazioni pro palestinesi che non condannano Hamas?

«Per me è terribile.

Prima che sia troppo tardi, prima di suicidarsi di nuovo, come 100 anni fa, cadendo in mano alle ideologie assassine di Hitler e Stalin credo che la società europea debba chiedersi dove stiamo andando, con chi e per fare cosa? Dopo il 7 ottobre in Israele voglio dire agli amici europei, che i prossimi potreste essere voi».

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