Un cessate il fuoco in Libano come regalo a Donald Trump. Secondo la ricostruzione del Washington Post, il ministro per gli affari strategici di Benjamin Netanyahu, Ron Dermer, è stato domenica scorsa a Mar-a-Lago per incontrare il presidente eletto e il genero Jared Kushner, dicendo loro che lo Stato ebraico si sta affrettando a promuovere un accordo per la tregua con l'obiettivo di garantirgli una rapida vittoria in politica estera.
«C'è un accordo sul fatto che Israele regalerebbe qualcosa a Trump... e a gennaio ci sarà un accordo sul Libano», ha detto un funzionario di Tel Aviv. Fonti vicino a The Donald ritengono che Kushner dovrebbe svolgere un ruolo di consulente in caso di futuri negoziati sulla normalizzazione israeliana con l'Arabia Saudita, anche se non verrà nominato per una posizione formale alla Casa Bianca. Il tycoon durante la campagna elettorale ha promesso di voler porre fine alle guerre in Medio Oriente, ma ha anche detto a Netanyahu di «fare ciò che deve fare» contro Hezbollah e Hamas.
Stando a funzionari di Tel Aviv, i colloqui per un cessate il fuoco sono «nella fase finale della stesura», ma a Beirut il quotidiano al Akhbar riferisce che le consultazioni del presidente Nabia Berri e del premier Najib Mikati con la leadership dell'organizzazione islamista si sono concluse con una posizione ufficiale libanese che potrebbe rendere difficili i negoziati. Intanto, le Guardie della Rivoluzione iraniana hanno lanciato nuove minacce contro Israele, promettendo una «vendetta» per l'attacco di fine ottobre contro siti militari di Teheran e anche per i raid a Gaza e in Libano: «Ci vendicheremo, riceverete colpi dolorosi, continuate ad aspettare», ha affermato il comandante dei Pasdaran, Hossein Salami.
Sul fronte della guerra in Ucraina, invece, secondo Fox News Trump dovrebbe presto nominare un inviato che guidi i negoziati sulla fine del conflitto con la Russia. «Vedrete a breve un inviato speciale di alto livello, qualcuno con molta credibilità, a cui verrà assegnato il compito di trovare una soluzione per la pace», ha detto una fonte. Tra i papabili l'ex ambasciatore a Berlino Richard Grenell. Nel frattempo secondo il documento di un think tank ucraino presentato al ministero della Difesa di Zelensky e reso noto dal Times, Kiev potrebbe sviluppare una rudimentale bomba nucleare entro pochi mesi qualora Trump non sostenesse più militarmente il Paese contro Mosca.
Il quotidiano britannico ritiene che l'Ucraina potrebbe realizzare, sfruttando il plutonio, un ordigno simile alla bomba «Fat Man» sganciata dagli Usa su Nagasaki nel 1945. L'ipotesi è stata smentita dal portavoce del ministro degli Esteri, Heorhii Tykhyi: «Kiev esclude l'uso di materiali nucleari per scopi militari».
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