Orrore che si aggiunge a orrore. Mentre i missili russi fanno strage a Kramatorsk, la polizia ucraina denuncia altri crimini pesantissimi nel villaggio di Husarivka, distretto di Izium, regione di Kharkiv, nel nord-est dell'Ucraina, in quella zona orientale del Paese su cui si stanno concentrando le forze russe. Secondo il racconto delle forze dell'ordine di Kiev, riportato dall'agenzia di stampa indipendente ucraina Unian, i russi avevano allestito una camera di tortura nella quale le persone - tra le quali un bambino - sono state bruciate vive dopo essere state torturate. Come a Bucha, le violenze sono state scoperte dopo la liberazione del villaggio, avvenuta il 4 aprile. L'esame dei corpi ha rivelato tracce di abusi e torture prolungati.
Dopo aver abbandonato, almeno per il momento, l'idea di prendere la capitale Kiev, la potenza di fuoco russa si concentrando nell'Est del Paese. Tra le città nel mirino c'è Odessa, dove le autorità hanno annunciato il coprifuoco per la regione dalle 21 di oggi alle 6 dell'11 aprile. Un attacco con tre missili teleguidati ha già colpito alcuni edifici, con un numero imprecisato di vittime.
Nella regione di Sumy, sempre nel nord-est, il capo dell'amministrazione locale Dmytro Zhyvytskyi annuncia che l'area è stata liberata, ma che il territorio è disseminato di mine. Un problema che riguarda anche Kiev, dove nonostante l'uscita di scena dell'esercito russo, la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuck denuncia che «ci sono tantissimi territori minati» e che tutto il Paese ormai lo è.
Mosca nel frattempo continua a scaricare la colpa delle atrocità sull'Occidente. «Continuando a fornire armi all'Ucraina, la Nato contribuisce al prolungamento del conflitto», ha ribadito la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova. «Continuando a fornire all'Ucraina armi aggiuntive, l'Alleanza sta portando a un prolungamento del conflitto e supporta la convinzione di impunità del regime di Kiev per i crimini di guerra e la crudeltà verso i civili commessi non solo nel Donbass, ma in tutta l'Ucraina», ha insistito in un comunicato pubblicato sul sito del dicastero.
A Chernihiv, nord di Kiev, il sindaco intanto tira un bilancio di questo primo mese e mezzo di guerra in città. Per Vladyslav Atroshenko, la battaglia in città ha ucciso almeno 700 persone tra militari e civili. E a Makarov, nella zona della capitale, il sindaco Vadym Tokar riferisce che sono stati trovati 132 corpi di persone in molti casi uccise da colpi di arma da fuoco e sepolte in fosse comuni.
Ma gli orrori in guerra non risparmiano nessuno. Un video choc è stato pubblicato su Telegram e mostra la barbara esecuzione di 4 prigionieri russi, freddati dopo essere stati presi a calci e umiliati, nonostante fossero già a terra. che secondo la Bbc sarebbe avvenuta durante il ritiro delle truppe di Mosca dalle zone a nord della capitale ucraina.
A comandare il reparto sarebbe Mamuka Mamulashvili, ufficiale in capo della «Legione nazionale georgiana» che combatte a fianco di Kiev e spiega con orgoglio: «Noi non facciamo prigionieri». Il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba ha tuttavia spiegato: «I colpevoli saranno puniti».
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