
Ormai è accertato. Per il M5S vale il vecchio detto "piazze piene, urne vuote". Giuseppe Conte, nelle ultime settimane, ha riempito le proprie pagine social di foto e video dei comizi che ha tenuto nel Sud Italia, il tradizionale bacino elettorale dei Cinque Stelle.
Palermo, Taranto, Messina e Catanzaro sono state le città più battute dall'ex premier. Nel capoluogo siciliano, gli attivisti e i (presunti) elettori del M5S lo hanno addirittura chiamato "papà Conte". Ma stavolta, neanche il reddito di cittadinanza ha aiutato a risollevare la drammatica situazione dei pentastellati. I risultati elettorali di ieri hanno confermato la crisi in cui versa il M5S che ha avuto un'emorragia di voti notevole anche al Sud. A Palermo, dove nel 2017 ottenne il 16,2%, ora si ferma ad appena il 7,5%, mentre a Taranto il tonfo è ancora più vistoso: il consenso passa dal 12,4% al 4,2%. Non va meglio a Catanzaro dove il 6% di cinque anni fa è divenuto un misero 2,8%. A Messina, che è tornata al voto con un anno d'anticipo, i pentastellati passano dal 13,5% del 2018 al 4,3% di ieri.
Se da un lato è vero che, diversamente da questa tornata elettorale, il M5S dell'epoca esprimeva i propri candidati sindaci, è altrettanto vero che non c'è stato nessun "effetto Conte". Quando l'ex premier stava per assumere la leadership del Movimento, infatti, circolavano dei sondaggi che attribuivano oltre il 20% al M5S. Le urne, però, indicano che la realtà è ben diversa da quella descritta dalle foto e dai video postati sulle pagine social di Conte.
Una realtà che, come avevamo già evidenziato, era solo parzialmente vera. In molte occasioni, soprattutto in Comuni che avevano un sindaco uscente pentastellato, però, Conte non aveva avuto un grande seguito. Anzi, le piazze erano semideserte. La pagina Facebook del M5S bollò la nostra notizia come "fake news", ma i risultati elettorali di ieri dimostrano che, anche laddove le piazze erano piene, il M5S non ha tenuto. Anzi, è crollato rovinosamente.
La resa dei conti dentro il Movimento è appena iniziata e, a farne le spese, sarà proprio Conte il quale attende con ansia l'esito della decisione del tribunale di Napoli. Decisione che potrebbe toglierli definitivamente la guida del M5S.
Nei capoluoghi: Pd 17,2%, Fratelli d’Italia al 10,3%, Lega 6,7% ,Forza Italia al 4,6%, M5S 2,1%.
Si sente la puzza della vostra paura.
"gli ex Grillini sono da riformare/rifondare"?!
Come raddrizzare le gambe ai cani!
Il peggiore degli altri partiti, ha più possibilità di riformarsi, dei grillini.
Sono nati con gravi tare incurabili. E gli elettori, in barba al reddito di poltronite, li hanno già licenziati.
Il giustizialismo esasperato; i tanti NO: TAV, tape, trivelle ecc.
Per non parlare del "pregiudicato", l'appellativo con cui indicano Berlusconi.
Quanto ai talenti che scappano, se hanno studiato si sono laureati ecc, scappano perchè in Italia non trovano un lavoro adeguato.
Ma ci sono anche tanti che hanno preso un titolo di studi grazie al 6 politico. Il sessantotto, BR comprese, danni ne hanno fatto.
Né le sardine come politici mi paiono dei campioni.
per ora, non abbiamo ancora la votazione "elettronica", poi, sarà facile riempire anche quella.
la ossessione per la "digitalizzazione" avrà pur un motivo, o no ?
Siamo sempre alle solite.
Il 15% ideologico dei 5s non lo toccate con la marea delle menzogne, a quelle sono sensibili i boccaloni che ieri hanno votato i 5s poi lega ora meloni. Persone non presenti a se stessi.... Fatevene una ragione....