«La Coop sei tu. Chi può darti di più?», recitava il vecchio slogan della catena di supermercati delle cooperative rosse. Così «rosse» da aver sempre un rapporto privilegiato con la casa madre, ovvero la filiera Pci-Pds-Ds-Pd. Un'affezione ricambiata, una corrispondenza d'amorosi sensi che va oltre la vicinanza ideologica e si estende al mondo degli affari. Tra comunisti d'antan spesso ci si intende. Il fatto che consumatori e soci delle cooperative siano spesso ignari di queste «affettuosità» è solo un effetto collaterale.
E non ci si riferisce solo alla generosità della modenese Cpl Concordia nei confronti di Massimo D'Alema: donazioni alla Fondazione ItalianiEuropei, acquisto di 2mila bottiglie di vino e di 500 copie di Non solo euro , ultima fatica letteraria dell'ex presidente del Consiglio. Non c'è nulla che abbia rilevanza penale, è solo affetto, solidarietà, cooperazione. Troppo facile puntare il dito contro «Spezzaferro», ora che non ha più un ruolo pubblico. Ci sono anche altri casi rilevanti. Come quello denunciato ieri dal sito dell' Espresso . La Coop Adriatica di Bologna ha acquistato 60mila copie dell'ultimo libro del segretario generale della Fiom nonché promotore di «Coalizione sociale», Maurizio Landini.
Si chiama I miei primi Primo maggio , un testo scritto a quattro mani con il giuslavorista Umberto Romagnoli per spiegare ai ragazzi l'importanza di celebrare la festa dei lavoratori, i diritti sociali conquistati nei secoli, la libertà, l'uguaglianza, la fraternità e compagnia bella. Il prezzo di copertina è di 5 euro, dunque Coop Adriatica avrebbe speso sulla carta (perché poi magari le sarà praticato uno sconto) 300mila euro per regalare il volumetto nella settimana che si conclude il primo maggio nei 195 punti vendita tra Emilia Romagna, Veneto, Marche e Abruzzo. Non a caso, proprio il potentissimo presidente di Coop Adriatica, Adriano Turrini, presenterà il libro il 23 aprile a Bologna nella libreria nata nel centro grazie alla partnership tra Coop e Eataly di Oscar Farinetti (la Ditta è sempre la Ditta a tutte le latitudini). «Sui valori del Primo maggio e sul lavoro come diritto delle persone, fondamentale per la dignità e la vita di ciascuno, abbiamo sicuramente un punto di vista comune», ha dichiarato Turrini premettendo di non esser sempre d'accordo con l'uomo dalla felpa rossa, sebbene I miei primi Primo maggio abbia proprio la sua prefazione.
Coop Adriatica, d'altronde, si può permettere questo cadeau . Con oltre due miliardi di fatturato, è anche il primo azionista di Finsoe (di cui Turrini è presidente e ad), la scatola che per ora - è prevista la sua scissione - resta al comando del gruppo finanziario Unipol. Coop Adriatica, inoltre, sta per fondersi con le «sorelle» Coop Estense e Coop Nordest per creare un gigante della grande distribuzione. Vista la sua importanza, magari Turrini ha voluto solo mandare un messaggio al Pd e al suo segretario. Magari qualcosa del tipo «i leader cambiano, ma la Ditta resta», tanto per ricordarlo.
A Bologna, per esempio, non c'è bisogno del promemoria. Quando una Coop oppure il movimento è in difficoltà, la politica si dà subito da fare. Il presidente della Regione, il renziano (ma di scuola Ds) Stefano Bonaccini, ha sbloccato un finanziamento da 10,3 milioni che «garantisce» fino a 3.500 euro per circa 3mila lavoratori del settore edile. La bolognese Coop Costruzioni - presieduta da Turrini fino al 2011 - è in crisi e ha annunciato oltre 200 esuberi. Anche le altre coop edili non se la passano bene. Con i 10 milioni della Regione si potrà parlare di ammortizzatori sociali, di corsi di riqualificazione e di bonus per le assunzioni degli «over 50». Beninteso, lo scopo dell'iniziativa è nobile.
Resta, però, il dubbio che se non si fosse trattato di cooperative, magari le cose sarebbero andate un po' più a rilento (ancorché le Regioni si mobilitino sempre sulle crisi occupazionali). Perché sarà anche vero che «la Coop sei tu», ma il partito senza la Coop boccheggia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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