L'incontro tra Beppe Grillo e Luigi Di Maio, avvenuto dopo l’inaspettato voto sulla piattaforma Rousseau che ha sancito la presenza del M5s alle elezioni Regionali di Emilia-Romagna e Calabria, doveva riportare la pace all’interno del MoVimento. E invece, la tensione nel mondo pentastellato è sempre più alta. Tra le voci critiche, anche se non è una novità, vi è quella del senatore Gianluigi Paragone, fiero oppositore di ogni sorta di alleanza o patto con il Pd.
Intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus., il coraggioso senatore ha lanciato un pesante attacco contro il ministro degli Esteri e il fondatore del M5s.
“È il video del benaltrismo, del pensare al domani perché non sappiamo fare le cose oggi. In attesa del mondo perfetto, riusciamo a fare le cose palla a terra? Riusciamo a mettere a tema il fatto che le case pignorate perdono la metà del valore e i proprietari rimangono sempre impiccati al loro debito?”, ha affermato Paragone.
Secondo quest’ultimo, Grillo ha fatto questo video bellissimo “a parte la stronzata del dateci un voto come si dà un euro… vuol dire che ormai hai perso la bussola”. Il senatore pentastellato ha invitato il MoVimento ad occuparsi di problemi più seri come le aste fallimentari dove “ci condor che si avventano sulle vittime. Questa è un urgenza, fanno tanti decreti ad minchiam, facessero anche questo. Il Parlamento non conta nulla, è ingolfato e bypassato, passa tutto dal governo”.
Parole dure anche sulla questione Mes, la riforma del fondo salva-Stati. Il senatore è curioso di vedere cosa farà il governo su un tema così importante. “Adesso tutti diranno che il Mes non è pericoloso perché gli italiani stanno iniziando a capire, ed è partita la controinformazione. I membri del Mes godono di una immunità totale, che non ha neanche il capo della Bce”.
Per Paragone questa è la conferma che “l’Ue col popolo e con la politica non c’entra nulla”. Il senatore ha quindi annunciato che, quando il Parlamento deciderà se porre il veto o no, inizierà la sua battaglia. “Io non lo voterò mai, non vado a rovinare la vita degli italiani e non voglio lasciare solo a Salvini la bandiera di una lotta di buon senso”.
Secondo l’esponente pentastellato, ad essere cambiati sono gli altri in quanto nel programma del M5S c’erano scritte cose diverse da quelle proferite da Conte.“Se sono diventati europeisti me lo devono dire e mi devono sbattere fuori”.
Paragone ricorda che i 5s hanno preso i voti su un preciso programma elettorale ma se ora, una volta giunti al governo, hanno cambiato idea “devono andare in piazza a dire che sono europeisti, che vogliono il Mes e a quel punto si prenderanno i vaffanculo della gente, qualche vaffanculo ci tornerà indietro ”.
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